ZANICCHI: I GAY NON HANNO BISOGNO DI GUARIRE O DI TROVARE LA RETTA VIA

Desidero precisare alcune mie dichiarazioni che hanno creato tanto scalpore. Sono stata contattata da un giornalista del sito Pontifex: pur non conoscendo nè il giornalistà nè il sito, ho accettato di rispondere alle domande, poichè non è mia abitudine nascondermi dietro un dito.
Ho spesso dichiarato, perchè è la verità, di avere grande simpatia e affetto per il mondo omosessuale, e credo che la mia storia lo dimostri, così come ho sempre avuto la gioia di circondarmi di numerosi amici gay.
Pur amandoli profondamente, così come dichiarato in occasione del conferimento del Premio Pegaso D’Oro nel 2010, non ho mai nascosto che a mio avviso certe esagerazioni e ostentazioni, laddove siano pubbliche, siano più di danno che di giovamento al mondo omosessuale.
E’ in quest’ottica che ho giudicato non il Gay Pride in quanto tale, ma la scelta di alcuni di sfilare quasi nudi per le vie delle città: lo trovo inutile e per nulla aderente alla storia del movimento e alle giuste e sacrosante battaglie che porta avanti sul tema del riconoscimento di alcuni diritti civili.
Desidero però precisare che non ho mai detto che ai gay serve una preghiera, o ancor peggio, che si debba pregare per la loro guarigione. Molti ricorderanno che già nel 2009, prima del Festival di Sanremo, presi posizione duramente per controbattere a quanti sostenevano che l’omosessualità fosse una malattia.
Mi spiace che le mie parole siano state, quantomeno, male interpretate e desidero quindi ribadire il mio affetto, la mia simpatia e la mia vicinanza al mondo omosessuale.

Iva Zanicchi

0 pensieri su “ZANICCHI: I GAY NON HANNO BISOGNO DI GUARIRE O DI TROVARE LA RETTA VIA

  1. Francamente ritengo personalmente che se può essere visto come inopportuno, controproducente e segno di leggerezza “sfilare quasi nudi” al GayPride, lo è decisamente di più rilasciare interviste (e su argomenti delicati) al primo che capita senza perdere 10 minuti a informarsi chi sia (personalmente o tramite un collaboratore). Basta leggere una qualsiasi mezza pagina di un qualsiasi post di Pontifex per accorgersi dei livelli criminali di non-rispetto, odio e ignoranza e pericolosità degli stessi. E se mi consente un ulteriore appunto, una cosa è un’azione di uno sconosciuto che sfila seminudo, un’altra è una dichiarazione pubblica di un personaggio con tanto seguito e una carriera di tutto rispetto e una reputazione come la Sua.
    con “affetto e simpatia” di rimando,
    Amir

  2. Gentile Signora Zanicchi. Volevo segnalarLe, per sua conoscenza, la reazione del sito pontifex.roma alla Sua precisazione. Può leggerla qui: pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/8360-ormai-non-si-puo-neanche-dire-che-vuoi-pregare-per-i-gay-dalla-mafia-alle-lobbies-omosessualiste
    Per quanto riguarda le persone a cui ha concesso l’intervista (a mio avviso avventatamente, ma La prego di considerare la mia personalissima opinione solo come, appunto, una opinione) La prego di visitare questo sito, che si occupa delle corbellerie pubblicate dal sito pontifex.roma: pontilex.org

    Cordialità

  3. Diciamo che come europarlamentare, e la relativa responsabilità, dovrebbe fare più attenzione a chi rilascia interviste e cosa riportano. Sarebbe interessante, vista la replica, capire chi mente. Nell’intervista dice anche che l’appoggio di Tettamanzi a Pisapia, tra l’altro a favore dei gay, confonde i cittadini perchè al di fuori dell’idea cattolica. Non riesco a capire come un sostegno morale ai gay possa andare oltre la morale cattolica di tolleranza e solidarietà.

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