Iva Zanicchi Cyber Girl

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Iva Zanicchi Cyber Girl

Iva Zanicchi: sabato 18 gennaio, in occasione del suo compleanno, esce in radio il suo nuovo singolo “Sangue Nero”

Domani, sabato 18 gennaio, Iva Zanicchi, raggiungerà il traguardo degli 80 anni e dopo una vita di successi come cantante, attrice e presentatrice televisiva, pubblicherà il suo nuovo singolo per festeggiare il suo compleanno. Il brano dal titolo “Sangue Nero” sarà in radio a partire dalla mezzanotte di questa sera: “Questa canzone è un vecchio fado – commenta Iva Zanicchi – riarrangiato in modo più moderno con un intenso testo di Cristiano Malgioglio. E’ una canzone passionale che canto con vigore, e che sento molto”.

Iva Zanicchi a Furci per la festa del Beato Angelo

Il 12, 13 e 14 settembre prossimi a Furci si festeggerà la solennità del Beato Angelo.Le celebrazioni religiose inizieranno giovedì 12, mentre l’ospite musicale sarà principale si esibirà venerdì 13 in piazza alle 21.30. Il programma stilato dal comitato feste quest’anno prevede la presenza della cantante e conduttrice tv Iva Zanicchi; a chiusura dello spettacolo ci saranno i fuochi pirotecnici.

 

Con Iva Zanicchi. Ok… lo show è giusto!

Marina D'Amare_Iva Zanicchi (3)

Il comitato ‘A Beddu Cori, organizzatore della seconda edizione di “Marina d’amare”, nell’ambito delle iniziative estive di Termini Imerese, con il sostegno dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dipartimento Pesca – Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e patrocinato dalla Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, ha fatto centro, o per meglio dire “100”, come il punteggio massimo della famosa ruota di “Ok il prezzo è giusto”, programma televisivo che ha reso ancor più popolare una delle signore della musica italiana: Iva Zanicchi.

Lo spettacolo conclusivo ha visto la piazza riempirsi come capita solo nelle grandi occasioni.
Dalle ore 22:00 “Sanremo è sempre Sanremo”, lo spettacolo ideato dalla band Atmosfera Blu e dalla DalVivo Produzioni, coinvolge intere generazioni, passando dai grandi classici ai recenti successi del festival dei fiori, fino a quando alle 23:00 arriva la presentazione che fa vibrare la piazza: Giuseppe Santamaria e Anna Lanzaaccolgono sul palcoscenico la straordinaria Iva Zanicchi con il famoso stacchetto scritto dal maestro Pippo Caruso.

Iva diventa padrona del palco

Rigorosamente dal vivo, accompagnata dai musicisti della band Atmosfera Blu, Iva Zanicchi, regala al pubblico un’ora di grandi canzoni: Testarda io, La riva bianca la riva nera, La notte dell’addio, Come ti vorrei, Non pensare a me, Ciao cara come stai, Zingara salsa, brano lanciato proprio insieme agli Atmosfera Blu. Un omaggio alla canzone napoletana con Dicitencello vuje, concluso da un assolo di fisarmonica di Giuseppe Santamaria chiesto proprio da Iva, e per finire Zingara nella versione classica amata da tutti, hanno strappato al pubblico applausi a scena aperta. Non è mancata di certo l’allegria tipica dell’Aquila di Ligonchio che, tra una canzone e l’altra ha improvvisato barzellette e raccontato aneddoti divertenti legati alla sua strepitosa carriera.

Non solo la ‘luna buona’, Iva Zanicchi riempie la piazza per un concerto-teatrale memorabile

La ‘ragazza nata di luna buona’ fa il tutto esaurito: una piazza gremita come non mai, per una serata speciale che solo Iva Zanicchi poteva rendere ancora più magica. Un concerto che ha allietato il ferragosto di Nuova Cliternia e che ha celebrato la lunghissima carriera musicale di una delle artiste più longeve e talentuose del panorama musicale italiano: il suo tour, che prende il nome da un modo di dire della piccola frazione di Ventasso in cui è nata Iva Zanicchi, si è fermato in Molise per l’unica tappa in regione, grazie all’associazione ‘Madonna Grande’ che, con l’omonima parrocchia a Nuova Cliternia ed il patrocinio del comune di Campomarino, è riuscita ad offrire un vero e proprio spettacolo.

Molto più di un concerto, perché la Zanicchi fa sua la scena fin dai primissimi minuti, in un susseguirsi di musica e teatro che hanno ripercorso i suoi (quasi) sessant’anni di carriera, intonando i suoi successi più famosi, che il pubblico ha ricalcato in maniera ineccepibile, e raccontando molto di sé, dei suoi trascorsi e degli eventi che hanno segnato la sua carriera e la sua esistenza. Una carica esplosiva, inarrestabile, in un corpo slanciato e tonico (Iva è alta 1,73 metri ed ha 79 anni) da far invidia.

L’aquila di Ligonchio ha raccontato così la sua vita, le sue molteplici esperienze in tv, dapprima come cantante, poi come attrice fino a raggiungere la scena televisiva grazie alla conduzione di numerosi programmi. Un concerto-racconto, dove Iva Zanicchi è riuscita ad intrattenere il numerosissimo pubblico giunto anche da fuori città per ascoltare la sua voce, la sua storia, in attesa di essere inondato dalla grinta e dalla passione che sono scritte nel suo DNA. A margine del concerto, sono stati estratti anche i numeri fortunati della lotteria Madonna Grande, anche se la vera vittoria è stata la possibilità di ascoltare ed incontrare Iva.

Ligonchio: un programma ricco di eventi per i 100 anni della Centrale idroelettrica

Sabato 10 agosto concerto gratuito di Iva Zanicchi

Spegne 100 candeline la Centrale idroelettrica di Enel Green Power costruita a Ligonchio nel 1919 quando, questo piccolo paese del comune di Ventasso, venne considerato favorevole ad ospitare impianti grazie a una spiccata piovosità e alla presenza di salti naturali sufficienti a garantire una buona potenza installata.

È con queste premesse che nasce e si sviluppa il centenario impianto, nella sua inconfondibile veste in stile liberty, circondato dalle vallate e dai boschi dell’Appennino che, l’11 dicembre del 1921, con la realizzazione delle opere idrauliche a monte, iniziò ufficialmente la sua attività di produzione di energia elettrica rinnovabile e pulita.

Per festeggiare questo importante traguardo, Enel Green Power, in collaborazione con il comune di Ventasso e con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, ha organizzato un programma ricco di eventi che, dal 3 fino all’11 agosto, animerà la Centrale di Ligonchio e tutto il suo contesto paesaggistico e culturale. Tra gli appuntamenti più attesi il grande ritorno di Iva Zanicchinel suo paese d’origine, con il concerto “Sono nata di luna buona” in onore della Centrale a cui è fortemente legata la sua storia di bambina cresciuta con il nonno e il papà Zeffiro, dipendenti storici di Enel. Il concerto gratuito, aperto al pubblico, si terrà il 10 agosto alle ore 21 presso la centrale e sarà presentato dal responsabile Enel Green Power Area Nord Massimo Sessego. L’attesa esibizione della Zanicchi, battezzata “l’Aquila di Ligonchio”, sarà preceduta da una serie di spettacoli ed eventi per grandi e piccini organizzati in Centrale a partire dalle ore 9.30, dove tutti i visitatori potranno scoprire il misterioso mondo dell’energia e apprezzare le eccellenze gastronomiche del territorio e dell’artigianato locale.

SPAZIO GERRA, IVA ZANICCHI INAUGURA L’ESPOSIZIONE DEDICATA ALLA CANZONE ITALIANA FEMMINILE DEGLI ANNI ‘7

 Iva Zanicchi inaugura l’esposizione dedicata alla canzone italiana femminile degli anni ‘70 Iva Zanicchi inaugura l’esposizione dedicata alla canzone italiana femminile degli anni ‘70

Inaugurata da Iva Zanicchi, la mostra in corso presso Spazio Gerra a Reggio Emilia, dedicata alla canzone italiana femminile degli anni ‘70 e facente parte del circuito Fotografia Europea. 

Reggio Emilia –

Confessare un sentimento, esprimerlo per liberarsene o per riuscire a rileggerlo, cercare le parole per tradurlo e interpretarlo. Questo è ciò che la canzone ha saputo fare più e meglio di qualsiasi altra espressione artistica, diventando per almeno cinquant’anni il principale strumento di identificazione popolare per intere generazioni di italiani.

Nei primi anni ’70, cantanti che hanno dominato la scena televisiva e discografica si sono esibite in disarmanti interpretazioni, intense, profonde e talmente sincere da abbattere talvolta i confini fra performance e vita reale. Mia Martini, Mina, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni, Patti Pravo… hanno saputo esprimere stati d’animo e sentimenti intensamente legati alla sensibilità femminile, impossessandosi in prima persona di melodie e testi, trasformandoli appunto in vita vissuta. Brani scritti però – sia nella composizione musicale che nei testi – esclusivamente da uomini, quali Mogol, Franco Califano, Paolo Limiti, Cristiano Malgioglio e molti altri. Brani nei quali si è quasi magicamente creata un’irripetibile fusione tra il sentire maschile e femminile, quasi non ci fossero resistenze preconcette o separazioni di genere nel momento in cui si parlava d’amore.

uesto il tema, della mostra in corso presso Spazio Gerra a Reggio Emilia, dedicata alla canzone italiana femminile degli anni ‘70 e facente parte del circuito Fotografia Europea, fino al 9 giugno 2019.

Ad inaugurare l’esposizione, a cura di Associazione ICS – Innovazione Cultura Società, venerdì sera, una delle protagoniste di quegli anni: Iva Zanicchi, in un incontro in cui si é racconatata ai presenti.

 

 

Iva Zanicchi, video appello. “Aiutatemi a ritrovare la Palma d’oro di Sanremo”

Derubata del premio vinto con ‘Zingara’ nel 1969

di LUCIANO MANZOTTI
Iva Zanicchi, video appello su Facebook per ritrovare la Palma d'Oro
Iva Zanicchi, video appello su Facebook per ritrovare la Palma d’Oro

Reggio Emilia, 5 febbraio 2019 - «Mi hanno rubato una cosa a cui tenevo tantissimo. Si tratta della Palma d’oro vinta al Festival di Sanremo con la canzone ’Zingara’. Potreste condividere il mio appello ed aiutarmi a ritrovarla?». Il video-appello disperato di Iva Zanicchi, affidato ai social, è diventato virale. Proprio nei giorni in cui ‘Zingara’, la sua canzone-manifesto, compie 50 anni, è arrivata la doccia fredda per la mitica Aquila di Ligonchio, una delle voci più belle e più amate del panorama femminile italiano. «Per me, quel premio, aveva un valore sentimentale molto importante» – ci racconta Iva al telefono. Il furto, avvenuto a Milano («Dovevo girare uno spot proprio con quel premio. Avevo messo il cimelio in un borsone sulla macchina. Sono scesa per poco dall’auto, lasciando la vettura aperta. Al mio ritorno, non c’erano più né la borsa, né il trofeo», spiega) rappresenta un episodio nefasto nella carriera della cantante di Ligonchio che nel 1969 trionfò a Sanremo (in coppia con Bobby Solo, il brano porta la firma di Riccardi e Albertelli, ndr) con una canzone che rappresenta una pagina fondamentale del suo lungo percorso canoro lastricato di tantissimi successi.

Ha affidato il suo appello ai social, confidando nell’aiuto della rete e del web. «Guardi, io purtroppo non sono molto tecnologica. Sono iscritta ad Instagram da solo una settimana. Mi sembrano tuttavia un’opportunità importante per dialogare con i fan e con le persone che amano la musica. Ho voluto condividere il mio appello con il mondo della rete perché questo furto mi ha fatto veramente arrabbiare. Come ho già detto, aveva per me un grande valore affettivo».

 

Spera di ritrovarlo?

«Mi auguro di sì, ovviamente. Quell’oggetto ha un valore economico irrisorio».

Nel 1969 trionfava a Sanremo con “Zingara” ma il suo nome è nella storia del Festival per ben tre vittorie. Che ricordi ha?

«Avevo vinto Sanremo due anni prima, nel ’67, con ‘Non pensare a me’. Ma quello fu un anno tragico per la manifestazione, contraddistinto dalla morte di Luigi Tenco. Lì per lì, non riuscii a godere di quel successo perché quel dramma ci coinvolse tutti. Nel ’74 , dopo la vittoria con ‘Zingara’, trionfai un’altra volta con ‘Ciao cara, come stai?’. Ma in quel periodo stavo lavorando a teatro con Walter Chiari ed ero poco concentrata sull’evento sanremese. Tutto sommato, la vittoria che ricordo con maggiore gioia è proprio quella di ‘Zingara’».

Il mondo dello spettacolo è dominato dalla superstizione, quali erano i suoi riti scaramantici?

«Sono molto superstiziosa. Ma anche molto religiosa. Prima di entrare in scena, chiudevo gli occhi e mi facevo il segno della croce. Ma il mio vero portafortuna, non l’ho mai detto a nessuno, ma è il panino di San Rocco. Si tratta di un pane benedetto che proviene proprio dalle mie montagne e che viene distribuito ai fedeli durante la messa».

Oggi parte la 69esima edizione di Sanremo firmata da Baglioni. Lei ha dichiarato che avrebbe voluto esserci…

«La chiamata di Baglioni non è arrivata. E pensare che – artisticamente parlando – sono nata proprio su quel palco. Ma non sono certo una che si perde d’animo. L’anno prossimo, ci riproverò».

L’intramontabile voce di Iva Zanicchi incanta il Roof Garden

Grande finale per il calendario VIP autunnale del Casinò di Sanremo. Una serie di appuntamenti che hanno spaziato da showman, comici, chef e cantanti, dando un’offerta variegata e capace di andare incontro al vasto pubblico di residenti e turisti che frequenteranno la città dei fiori e la casa da gioco.

A chiudere l’esclusivo calendario la sera dell’8 dicembre è stata l’intramontabile Iva Zanicchi.

Una grande interprete della musica italiana nel mondo, cantante tra le più amate dal pubblico italiano, apprezzata artista di teatro, giudice scanzonato ma energico a “Tu Si Que Vales” su Canale 5, ha incantato la platea del Roof Garden con la rivisitazione di alcuni dei suoi successi più conosciuti, molti dei quali presentati al Festival di Sanremo.

È l’unica cantante italiana ad aver vinto per tre volte il Festival di Sanremo: nel 1967 con Non pensare a me, nel 1969 con Zingara e nel 1974 con Ciao cara come stai.

Tra le note di Testarda io, Zingara, e La riva bianca la riva nera, la magnifica voce della Zanicchi ha regalato una piacevole serata a tutto il pubblico del Roof Garden.

Iva Zanicchi: “Pentita di aver fatto politica. Vorrei tornare a Sanremo”

Mi sono pentita di aver fatto politica e non lo rifarei, anche se ci ho creduto, ho dato l’anima, l’ho fatto con passione e impegno ma non mi hanno presa sul serio”. Così Iva Zanicchi ai microfoni di Radio2 Rai durante il programma I Lunatici, ha commentato gli anni da Eurodeputata prima per Forza Italia e poi per il Popolo della Libertà:

E’ difficile essere credibili quando si viene dal mondo dello spettacolo. Devi faticare dieci volte tanto. Il primo anno mi chiamavano zingara, il secondo Iva, solo l’ultimo anno anche onorevole. Mi sono impegnata in politica con amore ma in Italia non ti perdonano, se sei una cantante devi fare la cantante, se sei un politico devi fare il politico. 

 

E a proposito di questa scelta la Zanicchi racconta:

Ho fatto politica per vendicare mio padre. Era un uomo di poche parole e a Ligonchio, dove sono nata, votavano tutti Dc o Pc. Le donne e i malati votavano Dc perché il prete gli diceva che altrimenti sarebbero andati all’inferno. Gli uomini votavano Pc perché se ne fregavano. Mio padre invece era un social democratico. Gli chiesero di candidarsi, lui provò a rifiutare ma poi accettò la proposta. Prima delle elezioni si mise a contare i voti che avrebbe preso, tra moglie, parenti, e amici. Pensava di arrivare a quindici voti, invece ne prese uno. Uno di numero. Dopo il conteggio elettorale arrivò a casa e rivolgendosi a mia madre le disse ‘brutta bestia, nemmeno tu mi hai votato’. Lei gli risposte ‘e ti credo, non vado all’inferno per te.

Poi su Salvini:

L’ho conosciuto quando ero europarlamentare. E’ un gran lavoratore, un combattente. E poi non scandalizziamoci. In campagna elettorale ha detto delle cose, ora cerca di attuare ciò che ha promesso ai propri elettori. Io non l’ho votato, ma chi l’ha votato dovrebbe essere felice, prova a realizzare ciò che ha detto. Lasciamolo lavorare, vediamo poi cosa potrà realizzare.

 

Recentemente una sua battuta sul razzismo aveva suscitato scalpore:

Quando ho detto che noi italiani in fondo siamo tutti un po’ razzisti si sono scandalizzati, ma un po’ di razzismo c’è. Gli italiani che abitavano al sud e andavano a lavorare al nord come venivano accolti? Non certo bene. E cos’era quello, se non razzismo?

 

Infine Ia cantante ha fatto capire di essere pronta ad andare al Festival di Sanremo:

Quest’anno, saranno 50 anni dalla vittoria di ‘Zingara’ al Festival di Sanremo. Per ora non mi ha contattato nessuno dal Festival, ma aspettiamo, si fa sempre in tempo. Se vado, partecipo alla gara, non mi piace essere ospite. C’è una canzone pronta ed è un pezzo bellissimo. Bacalov prima di morire mi aveva promesso una canzone. Me l’ha mandata, me l’ha scritta ed è emozionante. E’ una bellissima canzone. Forse meriterebbe questa possibilità.