Ecco Barbara, Iva e Corinne tre icone di nuovo in giocoEcco Barbara, Iva e Corinne tre icone di nuovo in gioco

Un brillante trio “en rose”. L’aquila di Ligonchio, la regina bionda della commedia sexy all’italiana e l’icona del film erotico “Histoire d’O”. Hanno fatto sognare generazioni di spettatori, ognuna a modo suo. Oggi Iva Zanicchi, Barbara Bouchet e Corinne Cléry raccolgono consensi e risate a teatro con “Tre donne in cerca di guai”, adattamento della commedia di Jean-Marie Chevret “Les amazones”, in scena giovedì 4 dalle 17.30 al Delle Palme, in via Vetriera a Chiaia, con la regia di Nicasio Anzelmo (repliche fino a domenica 7, biglietti da 23 a 35 euro, info 081 410 4486).

“Torniamo a Napoli, dove abbiamo debuttato con lo spettacolo un anno fa, ma stavolta abbiamo una marcia in più”, sorride la Cléry. Le fa eco la Zanicchi: “Eravamo partite su una Cinquecento, adesso viaggiamo a bordo di una Ferrari. Con Corinne e Barbara si è creata una complicità che va al di là del rapporto di lavoro. Gli spettatori l’avvertono”. Aggiunge la Bouchet: “Abbiamo appena festeggiato la centesima replica. Vogliamo confrontarci di nuovo con il pubblico partenopeo, il più intransigente d’Italia. Ovvio che a Napoli sia così, con un bagaglio culturale ricco di nomi illustri come De Filippo, Totò, Troisi…”.
Il trio “en rose”. L’aquila di Ligonchio, la regina bionda della commedia sexy all’italiana e l’icona del film erotico “Histoire d’O”
La commedia è applaudita in Francia da diverse stagioni. “Ho visto per la prima volta lo spettacolo a Parigi nove anni fa – racconta la Cléry – e ne ho acquistato i diritti. Non è stato facile realizzare il giusto adattamento per l’Italia perché affronta argomenti considerati ancora tabù, come la solitudine vissuta da donne non più giovani e l’omosessualità. Mi è sempre piaciuto, però, rompere gli schemi. L’importante è farlo con eleganza.

Dopo il successo di “Histoire d’O”, per esempio, mi fu proposto di girare il sequel ma rifiutai. Non volevo che diventasse una saga, tipo “Emmanuelle””. Problemi con il proprio corpo? “Mai avuti. Lo dimostrerò al cinema quest’anno con il thriller “Oltre la nebbia” di Giuseppe Varlotta, dove sarò anche al centro di una scena audace ma girata con stile”.

Altra bomba di fascino e seduzione, la Bouchet: “Nello spettacolo ho un ruolo adatto alla mia età. È la direzione che vorrei seguire per i miei progetti futuri. Non rinnego il passato, anzi sono contenta di aver interpretato tante commedie sexy negli anni Settanta. In quei film non c’era volgarità, lo riconosce soprattutto il pubblico femminile: “Barbara – mi dicono – eri sempre nuda, ma che classe”. All’epoca la critica mi massacrava, oggi invece quelle pellicole sono state rivalutate. Persino Martin Scorsese, sul set di “Gangs of New York”, mi ha accolto con un baciamano: “Signora Bouchet, sa che ho visto tutti i suoi film?”. Non credevo alle mie orecchie”.

A far da collante alle vicende di “Tre donne in cerca di guai” è la Zanicchi, che spiega: “Per me è quasi un debutto. Ho avuto una breve esperienza teatrale nel 1974, al fianco di Walter Chiari e Carlo Campanini. Mi piace questa nuova avventura, mi diverto e cerco di far ridere. Non sono un’attrice di professione, ho recitato solo nella fiction “Caterina e le sue figlie” con l’indimenticabile Virna Lisi. Naturalmente sul palcoscenico i ritmi sono diversi. Il contatto con il pubblico è diretto”.

Non c’è nulla di autobiografico nei ruoli che interpretano nello spettacolo, assicurano le tre protagoniste:

“Con i nostri personaggi siamo proprio agli antipodi”. Sogni nel cassetto? “Un film diretto da Ferzan Özpetek”, rispondono la Cléry e la Bouchet. “Vorrei condurre una trasmissione tv dedicata alla musica. Il progetto è pronto – annuncia la Zanicchi – ma attendo l’ok dai vertici Mediaset. Intanto mi godo il successo a teatro, ho ricevuto altre proposte interessanti. È questa la mia nuova dimensione”.

(Fonte: Repubblica)

Recensione Donne in cerca di guai Teatro Troisi

  Possono le donne fare a meno degli uomini? Si, no, forse, dipende. Gira attorno a questo interrogativo “Donne in cerca di guai”, pochade tratta da “Les Amazones” di Jean Marie Chevret, che da anni fa sfracelli in Francia ed ora approda al Teatro Troisi per la regia di Nicasio Anzelmo.

Corinne Clery, che ne acquisito i diritti, chiama con sé sul palco Barbara Bouchet ed Iva Zanicchi, per uno scatenato trio che per un’ora e mezzo riesce a far girare a pieni giri il motore di una commedia senza pause e dal ritmo intensissimo. Due amiche (Annie – Corinne Clery, e Micky – Barbara Bouchet), si ritrovano a casa di un’amica di lungo corso (Martine – Iva Zanicchi), deluse dagli uomini e con qualche conflitto irrisolto tra di loro (che poteva essere approfondito, peccato). Mirò (Giovanni Di Lonardo), un ragazzo gay cui Martine subaffitta la mansarda, è l’unico elemento maschile in scena fino all’arrivo, dirompente, di Guillaume (Nicola Paduano), che scompagina le carte in tavola. Se la Clery, a 65 anni, riesce ad affrancarsi del clichet della fatalone, riuscendo persino a riderci su, e la Bouchet (classe – in tutti i sensi – 1944) regala pillole di aristocratico distacco (rallentando però – talvolta – la fluidità della vicenda), è la Zanicchi la vera sorpresa.
Volutamente sopra le righe, ottimamente fornita di tempi e memoria, l’Aquila di Ligonchio si mangia la scena acchiappando il pubblico come una veterano del palco, e, a 75 anni, sembra pronta ad una nuova, sorprendente, pagina della propria multiforme carriera. Va sottolineata, però, l’eccellente resa dei due giovani attori in scena: Nicola Paduano esibisce un fisico da urlo ma presto impone anche una notevole capacità di sfumature e finezze interpretative nei passaggi di tono e di umore del personaggio, mentre Giovanni Di Lonardo, gay senza stereotipi di maniera, dipinge il suo Mirò con rara perfezione: divertente senza bisogno di moine, intenso senza necessariamente impostare la voce, dona equilibrio e credibilità all’intero spettacolo. Spettacolo che piace e convince, malgrado qualche incongruenza anagrafica, una scenografia un po’ confusa, e qualche lungaggine evitabile. Ma siamo agli esordi, e “Donne in cerca di guai” (titolo mutuato da una celebre hit di Zucchero) promette di essere la vera sorpresa teatrale di questa stagione.

Antonio Mocciola.

 

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