“Putin ha fatto una cosa orribile, ma ora le cose possono cambiare con l’amore. Sì, lo so, sembra una frase orribile, ma io penso questo. Putin e tutti gli altri, sono uomini che hanno figli. Le donne che vediamo uscire da Kiev piangendo hanno figli anche loro. Questa è la leva, l’essere tutti umani. Cerchiamo di commuovere i cuori di persone così potenti che hanno il potere di sconvolgere il mondo”. L’appello straziante è di Iva Zanicchi, addolorata e preoccupata per la guerra che sta sconvolgendo l’Europa e noi tutti. “Io capisco che Putin sia un uomo del passato, che abbia la sua mentalità”, osserva l’artista oltre che ex europarlamentare, “ma è anche un uomo moderno, che vive nel presente, un uomo che è stato in Europa. Putin ha delle figlie”.
L’artista di 82 anni, intervistata dall’Adnkronos, ha raccontato la sua esperienza in Ucraina: “”Sono stata dieci giorni a Kiev quando ho fatto una lunga tournée nell’allora Unione Sovietica. E’ una città che ho amato molto dalle cento chiese con le cupole dorate che al tramonto toglievano il respiro. Una città bellissima che mi è rimasta nel cuore. Noi mamme, noi nonne, noi tutti, che possiamo avere senno, siamo contro le aggressioni, contro la guerra, ma bisogna capire che in questo momento non bisogna dire parole di condanna, ma impegnarsi per convincere questo uomo, Putin, a fermarsi, a cercare un’altra strada. Non si può aggredire un Paese libero impunemente. La guerra no! È intollerabile, tanto più in una epoca tecnologica come questa”.
La riflessione dell’artista va avanti con un pizzico di speranza: “Certo la diplomazia doveva muoversi prima. Da mesi sanno tutti cosa stava accadendo. Ora l’unica persona in cui ho fiducia è Draghi, è assennato, vede lontano. Deve muoversi lui, personalmente. Nessun altro in Italia. E naturalmente gli altri Capi di Stato. Ma devono muoversi senza aggressività, con volontà di pacificazione. Oggi ci sono armi distruttive così potenti. La minaccia di armi nucleari non è velata. In questa situazione non va usata l’aggressività, ma l’amore, la pacificazione, le strade alternative vanno messe tutte in campo con il massimo sforzo”.