Iva a Verissimo

Iva Zanicchi è una splendida interprete, ma ancor di più una sopraffina racconta storie, quella della sua vita. A “Verissimo”, battute e retroscena: “Ho mandato a fan**lo Gina Lollobrigida e ho detto no ad Alberto Sordi”.

Iva Zanicchi entra, si siede, lo spacco del vestito si apre e fredda Silvia Toffanin: “Si vede la farfallina? Mah, che vuoi… più che una farfallina è un’aquilona ormai”. Si parte con il piede sull’acceleratore del salace. Ricorda di essere venuta al mondo in maniera tribolata: “Non mi voleva nessuno, ero la terza femmina, mio papà voleva il maschio per lasciare l’eredità e invece sono nata io, per tre giorni si è rifiutato di vedermi. Nemmeno in paese mi volevano perché mio padre Zefiro aveva promesso da bere se fosse nato un maschio. Sono nata in una stalla, era freddo, mia mamma era andata ad accudire le mucche, sono nata vicino a Nerina che era una gran vacca! Quando mio nonno venne a vedermi, la mamma disse è nata un’altra bimba e per di più bruttina! e lui invece urlò no è giovedì, è nata di luna buona”.

La Toffanin ride di gusto, la narrazione della Zanicchi è verace e spontanea. Correvano altri tempi quando si prese uno schiaffo dalla mamma: “A scuola la maestra mi fece cantare a cappella per la prima volta, io tutta felice andai a casa e dissi ‘ho cantato CON la cappella… pa’, mia mamma mi diede uno schiaffo. E poi aggiunse ‘tu devi cantare solo con l’organo del prete”. Iva Zanicchi è come Ornella Vanoni: hanno trovato la chiave di una nuova giovinezza nell’ironia e nel linguaggio pungente e schietto. La cantante non risparmia neppure i colleghi: “Orietta Berti? Le voglio bene, dice che abbiamo vinto lo stesso concorso, siamo arrivate tutte e due prime, ma io ho una coppa alta così e lei una medaglietta piccola cosi! Alberto Sordi? Mi corteggiò, ma io mi spaventai e partì, quando sono tornata, mi dispiaceva aver fatto la figura della provinciale, d’altra parte se uno non gliela vuol dare non gliela dà… e lui mi disse ‘non sai che cosa ti sei persa!’”.

Simpatico il racconto su Gina Lollobrigida: “Me ne ha fatte talmente tante che l’ho mandata a fan**lo! Eravamo andate in Cile insieme in rappresentanza dell’Italia, lei era una diva e io ero in classifica. Un viaggio terribile, io uscì stanca e con la fiatella perché avevo bevuto per superare il volo, lei si fece aspettare venti minuti, poi comparve sulla scaletta in abito di organza rosa con la pelliccia lunga fino ai piedi. C’erano 40 gradi. In albergo avevamo due suite una davanti all’altra e la mattina successiva le cameriere ci portarono la colazione. Da quelle parti sono abbondanti, io spazzolai tutto il vassoio e chiesi pure due uova strapazzate con il bacon. Ora, vai a sapere che le cameriere raccontavano tutto ai giornali… così io ero semplice e alla mano e avevo mangiato come un scaricatore di porto… scrissero pure ‘ha chiesto in aggiunta uova e bacon’, mentre Gina non aveva aperto la porta, si era fatta intravedere di spalle in vestaglia nera e aveva preso solo caffè con succo d’arancia! Capito?!”.

Il ricordo prosegue: “Dovevamo andare a una manifestazione ippica e lei mi disse che voleva andarci con me e stare in mia compagnia, io ero lusingata, chiamai mia mamma: sai che sono diventata amica della Lollo? e lei ora si che sei arrivata. Scesi nella hall ma lei era già andata via, non me la presi… era una diva… poi all’evento ci chiesero di fare una foto insieme e disse di no, si rifiutò… compresi di nuovo… andò avanti così per una settimana… finché non l’ho mandata a quel paese”. Come è finita l’intervista? Silvia Toffanin una di noi: ha chiesto alla sua ospite di tornare per concludere il melodramma cileno.

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