sul Resto del Carlino Iva parla di San Remo,Politica e Tv

Un nuovo tele-ristorante ha aperto su Canale 5. Aperto solo a pranzo, a mezzogiorno, il sabato e la domenica. Padrona di casa, Iva Zanicchi che per sedici puntate (sabato scorso l’esordio) dirigerà due dilettanti ai fornelli. Ha appena finito di girare una fiction con Virna Lisi («Caterina e le sue figlie», messa in onda prevista in primavera, su Canale 5), sta per finire il suo secondo libro.

Intanto, si diverte in cucina.Signora Zanicchi, in tv non si fa altro che cucinare…«E’ vero, ma alla gente piace confrontare le ricette di casa con quelle che si fanno in in tv, piace imparare piatti nuovi, piace vedere che anche i personaggi della tv s’infarinano le mani».
Su Raiuno c’è Antonella Clerici, non teme di creare un clone della "Prova del cuoco"? «Il suo è un programma collaudato, lei è bravissima, ma la differenza la fa proprio la conduttrice: noi due siamo troppo diverse, per forza i programmi saranno diversi. Certo il rischio che uno accenda la tv e veda contemporaneamente come si preparano le tagliatelle al ragù c’è, ma che devo dire, speriamo che non succeda».

Ha visto "Il ristorante" della Clerici? «L’idea è ottima ma guarda caso le impennate di ascolti si hanno sempre quando si comincia ad alzare la voce, quando si litiga e si finisce col prendersi a pesci in faccia. Mi dispiace, ma io a questo gioco non ci sto».
A lei un reality show non piacerebbe? «Me l’hanno chiesto, a volte ci vado come opinionista ma niente di più. "Music Farm" forse, ecco, lì potrei andare».Qual è il suo piatto forte?«La polenta di castagne con pancetta e salsiccia fritta: non la sa fare nessuno».

E il piatto forte di Sanremo 2005? «Di certo non la canzone italiana».Le piace il cast?«Tutti bravi, per carità, ma se si spera nella rinascita del Festival, ho idea che anche quest’anno ci sia poco da fare».
Nessuna speranza? «Anche stavolta sarà una grande kermesse televisiva, ma della canzone non si continua a tener conto. Qualche sera fa ho sentito Gigi D’Alessio intervistato in tv che diceva "Contento di andare a Sanremo, sto già preparando una canzone…", ma come, il direttore artistico non ascolta nemmeno i pezzi che andranno in gara?».
Prima i nomi, lei dice, e poi le canzoni. E’ così? «Esattamente. Ogni anno, qualche mese prima dell’inizio tirano fuori la solita sfilza di cantautori, sparano Lucio Dalla, Vasco Rossi e altri bei nomi e poi piombano su Nicola Arigliano, Peppino Di Capri… Ho una grande stima di loro, per carità, ma via, perché fare ogni volta la solita manfrina. E ancora devono arrivare i superospiti: annunceranno Streisand e Sinatra (che è morto ma fa lo stesso) per avere alla fine pincopallino».

Lei ha pensato di andarci, quest’anno? «Nemmeno per idea, non ne avevo assolutamente voglia, anche se un discografico romano con cui sto preparando un disco, voleva che ci andassi… poi magari non mi avrebbero preso, ma io ho deciso di no, dopo l’esperienza di due anni fa…».
Bruciante ricordo di Sanremo 2003? «Scioccante. Sono andata con un pezzo sofisticato, mi sono sfinita a studiare canzone giusta e look e poi per tre sere consecutive sono arrivata ultima: quantomeno strano, non mi era mai successo prima in tutta la mia vita e sono quarant’anni che canto. Arrivare sempre ultima è molto più difficile che arrivare prima. Allora mi son detta "con Sanremo ho chiuso"».
Ha chiuso davvero? «Sì. Anzi, no. Voglio organizzarlo io, Sanremo 2006».
E’ una candidatura ufficiale? «Certo. Mi propongo per fare il direttore artistico del festival 2006. Magari non da sola, con Caterina Caselli magari. Se lo fa Bonolis, posso farlo anch’io, no? So anche cantare… Guardi che dico davvero, vediamo se qualcuno ha il coraggio di rispondermi seriamente».

E la politica? «Chiuso definitivamente anche con quella. Sono stata europarlamentare per un mese, poi hanno riconteggiato le preferenze e me ne sono sparite mille sotto il naso, dunque sono tornata a casa. Un mondo schifoso, litigioso, falso: perfino peggio della musica, molto peggio».


di Annalisa Siani

Fonte: Il Resto del Carlino

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