«PRENDI QUESTA MANO, BERLU»

Iva Zanicchi, berlusconiana convinta, ci racconta l’ex premier conosciuto nel 1984: «Un uomo di grandissima umanità». «Mi disse di non buttarmi in politica, ma non gli diedi retta: avrei fatto bene».


Una scrivania sgombra. Solo alcuni fogli ordinati sotto ai polsi fermi. Alle spalle una libreria: sparsi, sulle mensole, alcuni volumi e molti ricordi. Un volto asciutto, segnato soltanto da qualche ruga.
Più magro, più giovane. Era il 1994 e Silvio Berlusconi si accingeva a fare il suo ingresso nella scena politica. Meticoloso. Spregiudicato. Instancabile. È stato più volte premier, imprenditore, editore ed imputato in numerosi procedimenti giudiziari.
Oggi, un dolcevita blu e una giacca scura lo accompagnano nelle uscite pubbliche. Passi veloci ma affaticati e qualche ruga celata da una pelle perfetta.
Politicamente scorretto, scaltro e controverso, ha rivoluzionato la comunicazione e ha influenzato, per più di 20 anni, la vita pubblica italiana. Il suo volto ed il suo corpo, lasciati in un angolo ad invecchiare al posto suo, ora, gli restituiscono i suoi anni.
Nel giorno del suo 80esimo compleanno, Iva Zanicchi, icona della musica italiana degli Anni ’60 e ’70 e per molti anni volto rappresentativo di una Mediaset in ottima salute, oggi impegnata nello spettacolo Tre donne in cerca di guai (al Manzoni di Roma fino al 23 ottobre), racconta a LetteraDonna che cos’ha rappresentato l’ex Cavaliere nella sua vita: «L’ho sempre stimato tantissimo perché ho potuto toccare con mano la sua grandissima generosità. Certo, anche lui ha i suoi difetti. Chi non li ha?!».

"In Mutande Ma Vivi" Demonstration In MilanDOMANDA: Quanti anni sono passati dal vostro primo incontro?
RISPOSTA: Era il 1984: avevo partecipato al primo grande show spettacolo di Canale 5, condotto da Johnny Dorelli e Ornella Muti. Eravamo una decina di cantanti e gareggiavamo tra di noi: in quell’occasione Berlusconi venne in studio.
D: E lo conobbe in quella circostanza?
R: Scambiai soltanto qualche parola con lui. L’ho conosciuto solo più avanti.
D: Quando?
R: Finita quell’esperienza, un funzionario mi propose di presentare un gioco (Facciamo un affare, ndr): volevano sperimentare la fascia del mattino, alle dieci, perché non era ancora stata sfruttata, nemmeno dalla Carrà e dal suo programma dei fagioli. Io dissi immediatamente di no.
D: Per quale motivo?
R: Perché non era il mio mestiere, non avevo mai pensato di condurre un programma. Mi promisero un buon compenso ma rimasi convinta della mia decisione. Fino a quando non arrivò la telefonata di un signore.
D: Era Berlusconi?
R: Sì. Abitavamo vicini e mi chiese di raggiungerlo a casa sua per convincermi ad accettare quella proposta. Ci andai. Lui ha straordinarie capacità di convincimento: in quell’occasione fu simpaticissimo e molto cordiale. Mi fece visitare casa sua e sa come andò a finire? Decisi di accettare la conduzione di quel programma. Era stato talmente convincente che, probabilmente, l’avrei fatto anche gratuitamente (ride, ndr). Il gioco andò benissimo e successivamente mi venne proposto Ok, il prezzo è giusto!.
D: Che uomo è l’ex Cavaliere?
R: Una persona di grandissima umanità. Riusciva, con poco, a risolvere, almeno con me, tutte le situazioni, anche le più difficili.
D: È stato un buon editore, quindi?
R: Di più. Personalmente l’ho disturbato sempre molto poco quando lavoravo a Mediaset. Lo interpellavo solo in caso di grandissima necessità. Comunque chiamavo e lui risolveva. Sempre.
D: Ci racconta qualche aneddoto?
R: Io lavoravo per Mediaset da più di dieci anni e Carlo Conti mi propose di fareDomenica In, che era in Rai, alla concorrenza. Ero perfettamente consapevole che si trattasse di una grandissima occasione, ma sapevo anche di avere un altro contratto. Decisi di andare da Berlusconi che, in tre secondi, alzò il telefono e disse: «Iva va a fare Domenica In. Punto». Anche in quell’occasione si dimostrò molto umano: sapeva che andavo alla concorrenza ma capì che era mio desiderio provare quell’esperienza. Ha fatto cose incredibili. Poi, che son berlusconiana si sa (ride, ndr).
D: Ha sempre condiviso il suo pensiero?
R: Finché è stato imprenditore e mio editore, visto che ho lavorato per le sue aziende per 20 anni, non sono mai stata in disaccordo. Se parliamo di politica, allora in quel caso è diverso.
D: Perché?
R: Gli ho sempre rinfacciato il fatto di voler accontentare tutti. Questo, in politica, non si può fare.
D: Signora Zanicchi, com’è avvenuto il suo passaggio dalla televisione alla politica?
R: Per volontà mia: era un desiderio personale. Ma soprattutto, contro il parere di Silvio Berlusconi, che ha cercato di dissuadermi in tutti i modi.
D: Come mai?
R: Ripeteva che io ero amata da tutti, che ero popolare e che con la politica avrei sentito il peso dell’astio e dell’odio. Mi disse di pensarci e mi consigliò di non farlo. Ma quando io mi metto in testa qualcosa sono un mulo e nessuno riesce a convincermi. L’ho fatto, per sei anni, e non rimpiango nulla, ma forse se l’avessi ascoltato avrei fatto bene.
D: Si riferisce alla polemica tra lei e alcuni degli esponenti di Forza Italia?
R: Non voglio parlare di politica. Entreremmo in un argomento che ho giurato di non trattare mai più.
D: Si è mai pentita?
R: No, pentita mai. È una brutta parola. Ho fatto quella scelta liberamente, nessuno mi ha obbligato. Anche mia madre era assolutamente contraria. La passione per la politica è strana e coinvolgente: la politica di per sé è buona, sono gli uomini che la sporcano.
D: Silvio Berlusconi per più di 20 anni ha diviso nettamente i pareri dell’opinione pubblica italiana quasi come nessuno è riuscito a fare. Perché secondo lei è un personaggio così divisivo?
R: Perché ha fatto paura: quando si è messo in politica ha destabilizzato il sistema. Il mio non vuole essere un giudizio di merito, ma un’analisi oggettiva: chi, prima di lui, nel giro di pochi mesi, è riuscito a conquistare politicamente tanti consensi?. Aveva la maggioranza assoluta e questo ha spaventato a morte gli avversari. Ma credo fosse normale: l’Italia ha la divisione nel dna. Gina Lollobrigida o Sofia Loren. Coppi o Bartali. Comunisti o Democristiani. O con o contro, ma in modo feroce, perché è nel nostro spirito.
D: In che senso?
R: La sinistra è sempre stata tranquilla perché la Democrazia Cristiana non gli ha mai dato fastidio veramente. Quando è arrivato Berlusconi ha portato con sé l’idea di rivoluzionare l’Italia e c’è stato un attacco mediatico talmente forte nei suoi confronti che non si è mai più visto e mai più si vedrà, mi creda.
D: Oggi è il suo 80esimo compleanno. Che cosa gli augura?
R: Gli auguro di essere finalmente sereno e felice, in seno alla sua famiglia. So che potrebbe dare ancora tanto politicamente, però ha dei figli e dei nipoti meravigliosi a cui dedicarsi. Gli voglio bene e lui questo lo sa.

Iva Zanicchi: ”Da ‘Bella ciao’ a ‘Ok il prezzo è giusto’. E quelle foto osé su Playboy”

Nonostante i tre festival di Sanremo vinti, Iva Zanicchi è diventata famosa al grande pubblico soprattutto grazie al programma televisivo “Ok il prezzo è giusto”. “Moltissimi giovani mi fermano per strada perché sono cresciuti guardando la trasmissione con le loro nonne”. Dai tour in Unione sovietica sotto Breznev e nelle feste dell’Unità, fino alla politica con Silvio Berlusconi: “Sembrava re Mida e mi ha convinta, ma io avevo una passione per il leader Cgil Luciano Lama”
(di Francesco Gilioli e Antonio Nasso)

http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/telegattoni-iva-zanicchi–da-bella-ciao-a-ok-il-prezzo-e-giusto-e-quelle-foto-ose-su-playboy/238219/238057?ref=HRESS-1

Amministrative 2016 a Milano, i «Vip» in campo per Beppe Sala e Stefano Parisi

Mancano meno di due mesi alle Elezioni Comunali 2016 Milano. Anche alle Amministrative del post-Pisapia ci saranno diverse persone famose presenti nelle liste civiche dei principali candidati sindaci alle Elezioni Comunali 2016. Tra i nomi più celebri circola la candidatura di Iva Zanicchi, mentre Linus sembra aver rinunciato a partecipare alle elezioni 2016.

I CANDIDATI FAMOSI IN LISTA PER BEPPE SALA E STEFANO PARISI

Questa tornata di amministrative a Milano non avrà lo stesso appeal delle passate consultazioni. La disaffezione degli italiani alla politica si è fatta sentire anche nel capoluogo lombardo, così che la presenza di Vip nelle liste elettorali è un po’ meno rilevante rispetto al passato. Come racconta il Corriere della Sera anche alle Elezioni Amministrative 2016 ci saranno però diverse personalità di spicco che renderanno più interessante la campagna per la guida di Milano. Philippe Daverio, storico assessore alla Cultura dell’unica giunta leghista nella storia cittadine e nome piuttosto famoso per le sue trasmissioni TV, tornerà al fianco di Stefano Parisi nella sua civica.

1 / 3 — ANSA / MATTEO BAZZI Elezioni Milano 2016
LINUS, IVA ZANICCHI E GLI ALTRI VIP EVOCATI PER LE AMMINISTRATIVE A MILANO

Philippe Daverio non è l’unico nome notte al piccolo schermo che potrebbe correre alle Comunali di Milano. Nell’articolo di Andrea Senesi per il Corriere della Sera si ipotizza la candidatura di Iva Zanicchi, cantante e nota conduttrice TV, in passato eletta anche al Parlamento europeo nelle fila di Forza Italia e del Popolo della Libertà. Iva Zanicchi starebbe riflettendo su una candidatura nella lista di Forza Italia. Il noto conduttore radiofonico Linus, direttore artistico di Radio Deejay, potrebbe ancora candidarsi con Beppe Sala, che ha sostenuto pubblicamente alle primarie del centrosinistra.

Iva Zanicchi: “Sempre fedele a Silvio Berlusconi. Matteo Renzi mi piace, è comunista come me, ossia zero”

Oltre a essere mamma, moglie, cantante, attrice e presentatrice, il suo passato vanta anche un’esperienza da europarlamentare. In un’intervista a Libero, Iva Zanicchi parla del suo rapporto con Forza Italia, giurando di aver chiuso definitivamente con la carriera politica. Con il premier Renzi, invece, sente di avere alcune affinità:

“Renzi è agevolato rispetto a Berlusconi. Ha un vantaggio su Silvio: questo è un Paese in cui la destra non può governare perché avrebbe tutti contro: la piazza, l’opposizione. La sinistra all’opposizione dice no a tutto. Renzi è comunista come me, ossia zero. Ma è giusto che governi la sinistra se no è il caos”.

Sul perché Berlusconi non faccia opposizione, la Zanicchi risponde:

“Chi lo conosce sa che è un uomo del fare: se la sinistra fa una cosa buona, lui di certo non si oppone. Renzi ha serpi in seno, parlo dei vecchi comunisti. Comunque si, lo ammetto, mi piace: ha grinta, voglia. Silvio l’ho stimato e gli sarò fedele fino alla morte anche se non se lo meriterebbe. Mi riferisco al “contorno” di Forza Italia, non a lui. Non mi hanno trattato bene, con la politica ho chiuso.

Sulla “seconda linea” di Forza Italia, la Zanicchi riprende:

Le racconto un episodio davanti ai cancelli di Arcore: c’erano migliaia di persone che aspettavano il Presidente ma lui non poteva uscire, non poteva parlare perché aspettava una sentenza. La gente fremeva. C’erano i “papaveroni del partito”, Toti, la Gelmini. D’istinto, senza autorizzazione, per tenere buona la gente sono salita sul palco. Non ho fatto un discorso politico, ho parlato del più e del meno. Bene, una signora di Forza Italia ha riferito a Berlusconi: Presidente, è meglio che esca perché la Zanicchi sta facendo Ok il prezzo è giusto. E lui: “Non parlate male di Iva. La politica è il regno della gelosia e dell’invidia”.

Come lei, anche altri personaggi del mondo della televisione hanno prestato il loro volto, negli anni, alla causa politica. Su Milano e il corteggiamento che il presentatore Paolo Del Debbio ha ricevuto riguardo alla sedia di sindaco, la Zanicchi commenta:

“A Milano metterei una donna. Io sarei un ottimo sindaco ma non lo farei nemmeno se mi venissero a prendere con una carrozza d’oro. La Santanchè sarebbe perfetta a Palazzo Marino. Ha le palle. Ma adesso basta, non voglio più parlare di politica. A Silvio voglio bene. A Berlusconi ho dato tanto ma ho anche ricevuto, non mi posso lamentare”.

C’è spazio anche per parlare della carriera artistica. Iva Zanicchi non risparmia critiche nei confronti della kermesse canora che tra pochi giorni andrà in scena in occasione del Festival di Sanremo. Sul fatto che Carlo Conti non abbia comunicato l’ intenzione di invitarla come super ospite sul palco, afferma:

“Carlo è un amico, abbiamo condotto insieme Domenica In.In fondo sono ancora l’unica che ha vinto tre Festival. Ma forse è meglio non andare, penso di avere ancora addosso l’alone della donna di destra, dell’artista berlusconiana. E Sanremo è un covo di sinistra, più che Festival di Sanremo è un Festival dell’Unità. Conti meno, lui è popolare ma in generale lo spettacolo è dominato dalla sinistra”.

Alla domanda “Iva, chi è la sua erede?”, la Zanicchi risponde:

“Non c’è. Mi trovi una che balla, canta e recita. Nessuna mi imita, imitano tutte Mina, ci troviamo con mille Mine. Ma meglio così. Di Iva ce n’è solo una”.

Iva Zanicchi: “Barbara D’Urso? Non parlo male di lei ma…”

Iva Zanicchi, che ha da poco fondato un’etichetta discografica,  parla di tutto ai microfoni di Radio Club 91. Parla di Silvio Berlusconi, ovviamente, “lo stimo al punto che può dire tutto. Non faccio più politica, ma sono fedele. Ho creduto in Berlusconi anche se ha commesso degli errori”. Sferzante anche su Barbara D’Urso, che lei chiama Carmela: “Di lei non parlo male ma non me lo rompo un femore per andare a Domenica Live“. E ancora: “Mi ero proposta come Presidente della Repubblica ma non mi hanno dato ascolto: avevo promesso che avrei tenuto in ordine e pulito e dato la cera tutte le mattine, adesso vorrei fare il sindaco di Napoli, un incanto di città, una delle più belle al mondo anche quando piove”.

Il centrodestra – La Zanicchi interviene anche sui problemi del centrodestra: “si è circondato di persone opportuniste. Ma lui che è un buono e ha sempre perdonato. La Santanché è una con grinta. La Boschi? E molto educata. Nel centro destra mi piace la Meloni. La Pascale? Non è in politica. Quando si metterà in politica darò un giudizio esclusivamente politico della Pascale. Salvini? Ci si butta su Salvini perché a gente è esasperata non crede più alla politica perché la politica fa schifo è una delusione sempre e comunque per cui spesso ci buttiamo su uno che ci fa intravedere non so cosa ma ci andrei molto cauta”

(Fonte: Libero)