Bruxelles, chi corre per le Europee

di Antonella Aldrighetti

Si vota il 25 maggio, ma ci sono solo pochi giorni ancora per conquistare un posto. Nomi più o meno eccellenti che si rincorrono, e la sorpresa è dietro l’angolo. Nel partito del cavaliere immancabile la candidatura di Giovanni Toti nel collegio del nord est. Al centro ritroviamo sempre nelle file di Forza Italia il veterano Antonio Tajani alle sua terza candidatura. A lui terrà compagnia Armando Cusani, presidente della provincia di Latina . Al sud svetta il nome di  Raffaele Fitto. Assieme a Fitto torna nelle liste per un seggio a Bruxelles niente poco di meno che Clemente Mastella, entrato da pochissimo nelle file degli Azzurri. Non mancherebbe anche una vecchia gloria romana dell’ex Msi poi del Pdl e ora FI, Domenico Gramazio. Confermate anche alcune tra le signore: Lara Comi, Licia Ronzulli, Elisabetta Gardini. Immancabile Iva Zanicchi.

(Fonte: http://www.lanotiziagiornale.it/)

Iva Zanicchi non segue il PPE e vota a favore della Relazione Lunacek per combattere l’omofobia

394 a favore, 176 contro e 72 astensioni. Questi i risultati del voto del Parlamento europeo che ha approvato la cosiddetta Relazione Lunacek, dal titolo «Tabella di marcia dell’UE contro l’omofobia e la discriminazione legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere». La Relazione Lunacek “traduce” per l’Europa i princìpi, sintetizzabili in “omosessualizzazione istituzionale dei diritti umani”. In futuro non potranno esserci legislazioni nazionali che contraddicano gli interessi degli attivisti Lgbt, così che – ad esempio – gli Stati membri saranno obbligati ad approvare matrimoni tra persone dello stesso sesso, iniziando dal riconoscimento a tutti gli effetti, in ciascuno Stato, dei “matrimoni” contratti in altri Stati che già lo permettono. Inoltre coppie formate da persone dello stesso sesso in tutti gli Stati Membri dovrebbero avere accesso libero all’adozione, alla fecondazione in vitro e alla maternità surrogata.

Glu unici parlamentari europei italiani del PPE che hanno votato a favore del “rapporto Lunacek”: Aldo Patriciello, Barbara Matera, Licia Ronzulli, Iva Zanicchi

Il parere di Iva sullo scandalo Tiziano Ferro

E’ molto “diretta”  Iva Zanicchi, settantaquattro anni, che è l’unica cantante ad avere vinto per tre volte il Festival di Sanremo ed è anche parlamentare europea di Forza Italia. «Stimo moltissimo Tiziano e lo considero un grande artista», mi dice la Zanicchi. «Ma evadere le tasse è molto grave, perché le nostre tasse pagano le scuole, gli ospedali, la polizia e tutto quello che manda avanti il nostro Paese. Non pagare le tasse significa rubare ai più deboli. Non solo: un piccolo imprenditore in difficoltà, che evade le tasse per non andare in fallimento, sbaglia, ma può essere capito. Chi già guadagna miliardi di lire, invece, non ha scuse se ricorre a un imbroglio per avere qualche miliardo in più. Per me i “grandi evasori” si devono vergognare». «Sta dicendo che Tiziano Ferro deve vergognarsi?», chiedo. «Non posso dare giudizi morali su Tiziano perché non so come sono andate esattamente le cose: se davvero non ha pagato tutto ciò che doveva, è comunque possibile che lui fosse in buona fede, che sia stato ingannato da consulenti fiscali senza scrupoli. Ma, se invece si dovesse scoprire che Tiziano ha evaso le tasse di proposito, gli direi: “Tiziano, hai sbagliato tre volte. Primo, perché le tasse vanno pagate. Secondo, perché chi evade le tasse ruba il futuro ai nostri giovani, che sono le prime vittime della crisi, e a farti ricco sono stati proprio i giovani che ti amano, che comprano i tuoi dischi e pagano il biglietto per i tuoi concerti, facendo spesso grossi sacrifici perché sono disoccupati o fanno lavori precari. Terzo, perché questi giovani vedono in te un modello e tu devi dare loro un buon esempio. Pensaci, Tiziano”». Quindi, seguendo il pensiero di Iva Zanicchi, se davvero Tiziano Ferro ha evaso le tasse di proposito, al suo prossimo concerto lui farebbe bene a dedicare proprio ai suoi giovani ammiratori una delle sue canzoni più famose. Si intitola Perdono e inizia così: “Perdono! Sì, quel che è fatto è fatto, io però chiedo scusa”.