Iva Zanicchi: “Sempre stata nomade, da piccola sognavo di scappare con il circo”

Al Teatro Nuovo di Milano, dal 16 novembre, con “Una vita da zingara”

Iva Zanicchi sbarca il 16 novembre, per tre serate, al Teatro Nuovo di Milano con “Una vita da zingara“. Un recital intimo e personale in cui l’Aquila di Ligonchio si mette a nudo. “Erano anni che ci pensavo e finalmente ci sono riuscita” ha raccontato a Tgcom24. “Mi piace interagire con il pubblico e dicono sia anche brava a raccontare. E’ un lato di me che non tutti conoscono”.

Il 16 novembre arriva al Teatro Nuovo di Milano “Una Vita da zingara”, che tipo di spettacolo sarà?
Sul palco ci saranno musicisti e due coriste, più altre figure virtuali. Mi piace l’interazione con il pubblico e dicono sia anche brava a raccontare. Un lato di me che non tutti conoscono. Sono e rimango una cantante ma in famiglia abbiamo una certa verve comica, a partire da mia nonna che faceva dei veri show per le altre donne del paese.

Racconta anche gli episodi della sua infanzia. A partire dalla sua nascita, che è molto particolare…
Sì, sono nata a gennaio e c’era un tempo da lupi. Per questo l’ostetrica si rifiutò di assistere mia mamma, che partorì da sola nella stalla. Mi avvolse nel foulard e mi depose nella mangiatoia insieme alla mucca, come Gesù bambino.

E’ stata la sua famiglia a trasmetterle la passione per la musica?
Sì, mia madre aveva una voce meravigliosa, cantava le arie delle opere a casa. Anche la mia bisnonna, dicevano che aveva una voce così potente che attraversasse cinque monti. Invece mio padre era stonatissimo, non aveva orecchio.

Si immaginava che sarebbe diventata una grande cantante?
Mi ricordo quando ascoltai il primo Festival di Sanremo alla radio, mi misi in piedi su una sedia e dissi: ‘Un giorno andrò anche io a Sanremo e vincerò il festival!’. Mia madre mi diede uno sberlone perché si era vergognata. Sono nata in un paesino piccolissimo e isolato, ma lo volevo con tutte le mie forze. E il destino mi ha dato una mano…

Iva Zanicchi si racconta a teatro

Nello spettacolo ripercorre anche i grandi incontri della sua vita…
Il primo incontro straordinario fu la radio con Silvio Gigli, che faceva gareggiare paese contro paese. E’ la prima volta che cantai per radio e Gianni Ravera, ascoltandomi, rimase colpito dalla mia voce e mi invitò a Castrocaro.

Il primo di una lunga serie…
Tantissimi come Giuseppe Ungaretti, Charles Aznavour con cui farò un duetto virtuale e MikÄ«s TheodōrakÄ«s, un grande autore greco imprigionato sotto il regime dei colonnelli. E poi Visconti che ha inserito “Testarda io” nel suo film (Gruppo di famiglia in un interno ndr.).

Si sente ancora una zingara della musica?
Ho avuto una vita nomade, ho fatto tournée in tutto il mondo: Unione Sovietica, Giappone, Australia, America… Da piccola sognavo di scappare con il circo. Mi affascinava l’idea di cambiare posto ogni giorno.

E’ una “nomade” anche sul lavoro, si presta volentieri anche ad esperienze fuori dal campo prettamente musicale
Sono molto curiosa, mi piace sperimentare. “Tu si que Vales” è un programma di grandissimo successo, alterna numeri spettacolari ad altri divertenti. Mi sento molto a mio agio, c’è una squadra meravigliosa!

“UNA VITA DA ZINGARA”: IVA ZANICCHI AL TEATRO NUOVO

Scritto da Iva Zanicchi e Mario Audino con la regia di Paola Galassi, “UNA VITA DA ZINGARA” è uno spettacolo sullo stile dei grandi recital, che stupirà anche chi conosce Iva Zanicchi e la ama da sempre, perché per la prima volta, con questo spettacolo, Iva ha deciso di mettersi a nudo. Dal 16 AL 18 NOVEMBRE 2018 al Teatro Nuovo di Milano (in piazza San Babila) sarà possibile ammirare la cantante in questa bellissima esperienza artistica che è da considerarsi uno “One Woman Show”, uno spettacolo così personale che solo lei può fare e che ripercorre una carriera bellissima.

Si mescolano anche ricordi familiari ormai persi nel tempo e aneddoti inediti di un’Artista che, da sempre proiettata al futuro, non ha mai dimenticato il suo passato: la bisnonna, la bellissima Desolina, suo padre, la guerra, la vita sulle montagne, con i suoi calori e le sue durezze, e poi i primi concerti e il tanto agognato successo.

In uno slalom tra canzoni e racconto, si sviluppa un percorso artistico unico e personalissimo, di una delle prime cantanti italiane che sono andate ad esibirsi in paesi lontani, come la Russia, il Giappone, il sud e il nord America. Un dialogo col pubblico senza intermediazioni, in cui Iva svela gli alti e i bassi della sua vita, tantissimi aneddoti, molti dietro le quinte, e varie vicissitudini, spesso così tragiche da risultare irresistibilmente comiche. Il tutto con la formula del teatro canzone, dove alla parola si alterna la musica, e che musica: i grandi successi come Testarda io, Zingara, La riva bianca e la riva nera, Io ti darò di più, Come ti vorrei, Un uomo senza tempo e tanti altri. Ma anche successi di artisti amici che hanno segnato la sua vita, come Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Charles Aznavour, Domenico Modugno e tantissimi altri. E poi i grandi incontri, come quello col grande poeta Giuseppe Ungaretti o con lo scultore Piero Manzù.

Sul palco Iva è accompagnata, come in tutti i grandi show che si rispettino, da un’orchestra, mentre su un mega schermo passano le immagini più belle della sua vita artistica.

L’aquila di Ligonchio sarà il 10 dicembre al Ponchielli, ecco come acquistare i biglietti

Iva Zanicchi: ‘Canto la mia vita con tanta ironia’

Iva Zanicchi: 'Canto la mia vita con tanta ironia'

Perché ha definito ‘Una vita da Zingara’ un one Iva show?
«Perchè è incentrato sulla mia vita, raccontata in maniera molto ironica. Raccontata e cantata senza presunzione, senza trionfalismi. Uno spettacolo che ripercorre una carriera artistica lunga 50 anni ma che non dimentica i ricordi familiari: dalla nascita un po rocambolesca perché sono venuta alla luce in una stalla alla bellissima bisnonna Desolina, a mio padre che voleva facessi la magliaia alla vita sulle montagne».

Tante difficoltà prima di emergere…
«Gli esordi risalgono a Carlo Cotica… Ero ragazzotta e volevo cantare, ma a Ligonchio non c’era nessuno a chi rivolgersi. Poi in paese capitò il presentatore Silvio Gigli, così una domenica del 1960 cominciava la mia avventura artistica. Gianni Ravera mi sentì cantare alla radio e mi portò a Castrocaro. Ma quante balere dell’Emilia ho fatto passare… Ho cantato molto e lì ho forgiato la voce. I maestri ti insegnano, certo, la vera scuola però è cantare in mezzo alla gente, nelle feste di di piazza dove devi tirar fuori lacrime e sangue».

Per ‘Una vita da zingara’ ha scelto la formula del teatro canzone.
«Nell’alternanza di parole e musica rivive il mio percorso personale come ho detto e artistico: dalle prime tournée in Giappone e in Russia, in Australia, negli Stati Uniti, persino in Cina sono arrivata. Poi i grandi incontri, come quello col poeta Giuseppe Ungaretti e degli artisti che mi hanno segnato la vita e la carriera dandomi davvero tanto: Edith Piaf, Charles Aznavour con cui farò un duetto virtuale, Modugno, Giorgio Gaber e tanti altri. E poi riproporrò i miei cavalli di battaglia accompagnata da una grande orchestra. Sarà uno spettacolo attraversato dall’ironia, dalla leggerezza: voglio che gli spettatori escano dal Ponchielli sorridendo, con il cuore sereno».

Il prossimo anno Zingara compie cinquant’anni. Le piacerebbe tornare a Sanremo?
«Al Festival voglio bene, gli sono grata per tutto quello che mi ha dato. E’ la sola grande manifestazione che miracolosamente sopravvive. E vorrei tornare per cancellare il brutto ricordo del 2009 quando Benigni offese pesantemente me e la mia famiglia. Ho amato Sanremo come un figlio, tornare sarebbe l’occasione per rinnovare questo amore. E poi avrei anche la canzone giusta… »

Intanto è tornata in tv a Tu sì que vales.
«Un gruppo meraviglioso che lavora in armonia. E il pubblico se ne accorge. Mi trattano da regina, hanno rispetto perchè sono una nonna… ».

Ricordo la promessa ai ragazzi di Magica Musica?
«Un concerto insieme sarebbe davvero meraviglioso. Li aspetto a braccia aperte».

INFORMAZIONI PER LO SPETTACOLO

Biglietti (al prezzo vanno aggiunti i diritti di prevendita)

  • Platea 37 euro
  • Palchi Centrali 30 euro
  • Palchi Laterali 26 euro
  • Galleria Numerata 23 euro
  • Loggione Numerato 20 euro
  • Galleria non numerata 15 euro
  • Loggione non numerato 10 euro

I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro Ponchielli con distribuzione delle contromarche alle 10 e apertura della biglietteria alle 10.30. E’ possibile acquistare i biglietti online sui siti: www.ticketone.it e www.vivaticket.it.

Iva Zanicchi a Sanremo con “Una vita da Zingara”: “Torno dove tutto è iniziato”

Il nuovo spettacolo della famosa cantante andrà in scena al teatro Ariston sabato 10 novembre

Sanremo. “L’ironia fa parte della vita. E’ fondamentale per poter fare qualsiasi cosa” – ha detto Iva Zanicchi ai microfoni di R24 Radio. La cantante, attrice e conduttrice televisiva italiana ha infatti svelato, in un’intervista telefonica in diretta, alla conduttrice Giusy Di Martino,alcuni dettagli sullo spettacolo teatrale “Una vita da Zingara” che andrà in scena al teatro Ariston nella città dei fiori sabato 10 novembre, alle 21.15.

Dotata di grande grinta e passionalità, dalla voce quasi tenorile, è considerata il pollice della canzone italiana, ossia una delle cinque personalità musicali e vocali più importanti della musica leggera italiana degli anni sessanta e settanta. “Al momento sto andando a Roma, perché questa sera sono da Chiambretti, alla sua nuova trasmissione in prima serata su Retequattro, #CR4 – La Repubblica delle donne. Sono un’ospite fissa il mercoledì. Mi sto però preparando per venire a Sanremo sabato” – racconta – “Io sono molto legata a Sanremo visto che sono nata lì. La mia prima grande trasmissione l’ho fatta lì. Torno dove tutto è iniziato”. Lo spettacolo di sabato ripercorrerà la sua bellissima carriera: “La mia vita è stata molto movimentata. Ho cantato ovunque. Non sto mai ferma, perciò lo spettacolo parla un po’ della mia vita da nomade”.

Ma è anche uno spettacolo che racconta ricordi familiari ormai persi nel tempo e aneddoti inediti di un’artista che, da sempre proiettata al futuro, non ha mai dimenticato il suo passato: la bisnonna, la bellissima Desolina, suo padre, la guerra, la vita sulle montagne, con i suoi calori e le sue durezze, e poi i primi concerti e il tanto agognato successo. “Racconto la mia vita, da quando sono nata dopo la guerra, gli scontri e gli incontri. Si parlerà anche di sesso in modo ironico. Spero che il pubblico esca poi divertito grazie alle storielle che racconto. Poi canterò una ventina di canzone del mio repertorio ma anche altre cose”.

In uno slalom tra canzoni e racconto, si sviluppa un percorso artistico unico e personalissimo, di una delle prime cantanti italiane che sono andate ad esibirsi in paesi lontani come la Russia, il Giappone, il sud e il nord America. Un dialogo col pubblico senza intermediazioni, in cui Ivasvela gli alti e i bassi della sua vita, tantissimi aneddoti, molti dietro le quinte e varie vicissitudini, spesso così tragiche da risultare irresistibilmente comiche. Il tutto con la formula del teatro canzone, dove alla parola si alterna la musica con i suoi grandi successi come “Testarda io”, “Zingara”, “La riva bianca e la riva nera”, “Io ti darò di più”, “Come ti vorrei”, “Un uomo senza tempo e tanti altri”, ma anche successi di artisti amici che hanno segnato la sua vita, come per esempio Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Charles Aznavour, Domenico Modugno.

“Racconto la mia vita e le mie tournée in modo ironico. La prima la feci in America con Morandi dove abbiamo passato molte cose buffe. Ho vissuto anche molte cose serie, come per esempio l’incontro con il grande poetaGiuseppe Ungaretti o con lo scultore Piero Manzù e con gli artisti che mi hanno segnato la vita e la carriera dandomi davvero tanto: Edith Piaf, Charles Aznavour con cui farò un duetto virtuale, Modugno, Giorgio Gaber e tanti altri – dice – Sono dei momenti anche molto riflessivi e toccanti ma spero anche da ridere. Sul palco sarò accompagnata da un’orchestra dal vivo con scenografie molto belle e un mega schermo dove passano le immagini più belle della mia vita artistica. E’ uno spettacolo molto gradevole”. 

Ha vinto più di una volta il Festival di Sanremo, ha fatto teatro, politica e portato la canzone italiana nel mondo. Il suo brano più conosciuto è “Zingara” con il quale si è aggiudicata la diciannovesima edizione del Festival di Sanremo: “Nel 2019 saranno 50 anni che ho vinto il Festival di Sanremo con “Zingara”. E’ una ricorrenza fondamentale. La canzone piace ancora, è ancora giovane. E’ una canzone che rimane attuale. Alcune canzoni rimarranno per sempre, soprattutto quelle di certi cantautori italiani. Prima o poi torneranno fuori perché sono immortali”.

“Il pubblico con me è sempre molto carino e affettuoso – dichiara – Lo vedo con “Tu si que vales”, dove sono sempre accolta con affetto e calore. Fa piacere ed è una cosa primaria sopratutto per questo mestiere”. Oltre all’one Iva show che la cantante e attrice sta portando a teatro, è impegnata anche in altri progetti: “Tra poco uscirà il “Commissario Coliandro” su Rai Due, dove sarò in una puntata. Inoltre uscirà un altro film, che era rimasto nel cassetto, con Paolo Villaggio. La cosa però a cui tengo maggiormente è lo spettacolo che sto portando a teatro perché è la mia vita. Ho ancora tanta voglia di fare. Se Dio mi dà la forza, la salute e la mente ho ancora tanti progetti da realizzare”.