Iva Zanicchi Cyber Girl

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Una vita da zingara di Iva Zanicchi visto al Teatro Nuovo di Milano

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Uno spettacolo sullo stile dei grandi recital

La potenza vocale, la passione per la musica, la sua presenza scenica, ma principalmente la sua naturale dolcezza ed ironia sono stati gli elementi che hanno caratterizzato la splendida serata di ieri al Teatro Nuovo di Milano, gremito di fan, ma soprattutto di amici dello spettacolo e della Tv che tutti insieme all’unisono si sono uniti in un vero e proprio “viaggio” musicale con protagonista la splendida Iva Zanicchi. Uno spettacolo live emozionante e personale che ha permesso, anche a coloro che non hanno vissuto in prima persona i successi dell’artista, di capirne e viverne le emozioni di quella che è una carriera degna di una grande sovrana della nostra musica.

“Una vita da Zingara” è a tutti gli effetti un “One Iva Show” fondato sulla formula del teatro-canzone che, se da un lato vede Iva proporre i suoi più grandi successi come Testarda io, Zingara, La riva bianca e la riva nera, Io ti darò di più, Come ti vorrei, Un uomo senza tempo, dall’altro riesce sempre a stupire e a divertire il pubblico con ironia, autoironia e sarcasmo, raccontando “saporiti” episodi della propria carriera e della propria vita.

Immancabili anche successi di artisti amici che hanno segnato la sua vita come Charles Aznavour, Fellini, Theodorakis e l’incontro col grande poeta Giuseppe Ungaretti e con lo scultore Piero Manzù. Sul palco Iva è accompagnata, come in tutti i grandi show che si rispettino, da un’orchestra, mentre su un mega schermo passano le immagini più belle della sua vita artistica.

Insomma, “Una vita da zingara” di Iva Zanicchi è un suggestivo percorso tra le pagine più belle e significative della storia della sua canzone e non solo, uno spettacolo imperdibile per chi ama questa grande artista italiana.

 

Iva Zanicchi: “Sempre stata nomade, da piccola sognavo di scappare con il circo”

Al Teatro Nuovo di Milano, dal 16 novembre, con “Una vita da zingara”

Iva Zanicchi sbarca il 16 novembre, per tre serate, al Teatro Nuovo di Milano con “Una vita da zingara“. Un recital intimo e personale in cui l’Aquila di Ligonchio si mette a nudo. “Erano anni che ci pensavo e finalmente ci sono riuscita” ha raccontato a Tgcom24. “Mi piace interagire con il pubblico e dicono sia anche brava a raccontare. E’ un lato di me che non tutti conoscono”.

Il 16 novembre arriva al Teatro Nuovo di Milano “Una Vita da zingara”, che tipo di spettacolo sarà?
Sul palco ci saranno musicisti e due coriste, più altre figure virtuali. Mi piace l’interazione con il pubblico e dicono sia anche brava a raccontare. Un lato di me che non tutti conoscono. Sono e rimango una cantante ma in famiglia abbiamo una certa verve comica, a partire da mia nonna che faceva dei veri show per le altre donne del paese.

Racconta anche gli episodi della sua infanzia. A partire dalla sua nascita, che è molto particolare…
Sì, sono nata a gennaio e c’era un tempo da lupi. Per questo l’ostetrica si rifiutò di assistere mia mamma, che partorì da sola nella stalla. Mi avvolse nel foulard e mi depose nella mangiatoia insieme alla mucca, come Gesù bambino.

E’ stata la sua famiglia a trasmetterle la passione per la musica?
Sì, mia madre aveva una voce meravigliosa, cantava le arie delle opere a casa. Anche la mia bisnonna, dicevano che aveva una voce così potente che attraversasse cinque monti. Invece mio padre era stonatissimo, non aveva orecchio.

Si immaginava che sarebbe diventata una grande cantante?
Mi ricordo quando ascoltai il primo Festival di Sanremo alla radio, mi misi in piedi su una sedia e dissi: ‘Un giorno andrò anche io a Sanremo e vincerò il festival!’. Mia madre mi diede uno sberlone perché si era vergognata. Sono nata in un paesino piccolissimo e isolato, ma lo volevo con tutte le mie forze. E il destino mi ha dato una mano…

Iva Zanicchi si racconta a teatro

Nello spettacolo ripercorre anche i grandi incontri della sua vita…
Il primo incontro straordinario fu la radio con Silvio Gigli, che faceva gareggiare paese contro paese. E’ la prima volta che cantai per radio e Gianni Ravera, ascoltandomi, rimase colpito dalla mia voce e mi invitò a Castrocaro.

Il primo di una lunga serie…
Tantissimi come Giuseppe Ungaretti, Charles Aznavour con cui farò un duetto virtuale e MikÄ«s TheodōrakÄ«s, un grande autore greco imprigionato sotto il regime dei colonnelli. E poi Visconti che ha inserito “Testarda io” nel suo film (Gruppo di famiglia in un interno ndr.).

Si sente ancora una zingara della musica?
Ho avuto una vita nomade, ho fatto tournée in tutto il mondo: Unione Sovietica, Giappone, Australia, America… Da piccola sognavo di scappare con il circo. Mi affascinava l’idea di cambiare posto ogni giorno.

E’ una “nomade” anche sul lavoro, si presta volentieri anche ad esperienze fuori dal campo prettamente musicale
Sono molto curiosa, mi piace sperimentare. “Tu si que Vales” è un programma di grandissimo successo, alterna numeri spettacolari ad altri divertenti. Mi sento molto a mio agio, c’è una squadra meravigliosa!

“UNA VITA DA ZINGARA”: IVA ZANICCHI AL TEATRO NUOVO

Scritto da Iva Zanicchi e Mario Audino con la regia di Paola Galassi, “UNA VITA DA ZINGARA” è uno spettacolo sullo stile dei grandi recital, che stupirà anche chi conosce Iva Zanicchi e la ama da sempre, perché per la prima volta, con questo spettacolo, Iva ha deciso di mettersi a nudo. Dal 16 AL 18 NOVEMBRE 2018 al Teatro Nuovo di Milano (in piazza San Babila) sarà possibile ammirare la cantante in questa bellissima esperienza artistica che è da considerarsi uno “One Woman Show”, uno spettacolo così personale che solo lei può fare e che ripercorre una carriera bellissima.

Si mescolano anche ricordi familiari ormai persi nel tempo e aneddoti inediti di un’Artista che, da sempre proiettata al futuro, non ha mai dimenticato il suo passato: la bisnonna, la bellissima Desolina, suo padre, la guerra, la vita sulle montagne, con i suoi calori e le sue durezze, e poi i primi concerti e il tanto agognato successo.

In uno slalom tra canzoni e racconto, si sviluppa un percorso artistico unico e personalissimo, di una delle prime cantanti italiane che sono andate ad esibirsi in paesi lontani, come la Russia, il Giappone, il sud e il nord America. Un dialogo col pubblico senza intermediazioni, in cui Iva svela gli alti e i bassi della sua vita, tantissimi aneddoti, molti dietro le quinte, e varie vicissitudini, spesso così tragiche da risultare irresistibilmente comiche. Il tutto con la formula del teatro canzone, dove alla parola si alterna la musica, e che musica: i grandi successi come Testarda io, Zingara, La riva bianca e la riva nera, Io ti darò di più, Come ti vorrei, Un uomo senza tempo e tanti altri. Ma anche successi di artisti amici che hanno segnato la sua vita, come Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Charles Aznavour, Domenico Modugno e tantissimi altri. E poi i grandi incontri, come quello col grande poeta Giuseppe Ungaretti o con lo scultore Piero Manzù.

Sul palco Iva è accompagnata, come in tutti i grandi show che si rispettino, da un’orchestra, mentre su un mega schermo passano le immagini più belle della sua vita artistica.

Coliandro, Iva Zanicchi. “Sarò un boss spietato e cattivissimo”

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La cantante contro l’ispettore nella nuova serie su Rai Due

di LUCIANO MANZOTTI
eggio Emilia, 14 novembre 2018 – L’aquila di Ligonchio vola sempre più in alto. Mentre con grande successo sta portando in giro nei più importanti teatri italiani “Una vita da zingara”, il suo primo “one Iva Show”, dove accompagnata da una grande orchestra racconta la sua splendida carriera, il prossimo mese sarà tra i protagonisti del musical “Men in Italy” nei panni della titolare di una casa di moda.

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Ma Iva non si ferma un istante e – nel frattempo – duplica la sua presenza in tv: giudice d’onore a “Tu si que vales”, ma anche attrice in un episodio dell’ispettore Coliandro su Raidue (stasera il primo episodio della nuova serie, la Zanicchi sarà protagonista del terzo).

«È tutta colpa di quella bambina che c’è dentro di me. Una bambina che ha ancora voglia di fare, di vedere, di sperimentare», racconta la Zanicchi.

‘Una vita da zingara’ le sta dando un sacco di soddisfazioni.

«E’ lo spettacolo della mia vita. Sono in scena con cinque grandi musicisti, la regia di Paola Galassi, i costumi di Artemio Cabassi. Canto e racconto la mia vita, con molta ironia. Parto dalla mia nascita, avvenuta in modo rocambolesco a Vaglie di Ligonchio, un paese dove non c’era neanche la strada. Mi emoziono ogni volta. A Modena sono venuti a trovarmi anche tanti amici reggiani, Ines Costi, la mia sarta con la sorella, Rocchi, il mio primo maestro di musica. Mi sono commossa».

In questi giorni parte la nuova stagione de ‘L’ispettore Coliandro’, la serie televisiva con Giampaolo Morelli, creata dalla scrittore Carlo Lucarelli e diretta dai Manetti Bros. Lei sarà la protagonista del terzo episodio, in un ruolo per lei inedito. Com’è stata questa esperienza da attrice?

«Sarò cattivissima, proprio io che nella vita sono dolcissima (ride, ndr). Interpreto la moglie di un capo orchestra del liscio, una donna di malaffare che è disposta a tutto».

Com’è stato il suo approccio con il mondo della fiction?

«Anni fa avevo già recitato con la grande Virna Lisi in ‘Caterina e le sue figlie’. Premetto che non mi ritengo una vera e propria attrice, ma è stata un’esperienza molto interessante. Mi hanno chiesto di essere spontanea, naturale. Detto, fatto. Ho recitato d’istinto. Certo che il ruolo della boss spietata, che usa il fucile e la frusta, non era proprio un gioco».

Dove si svolge la storia?

«Abbiamo girato anche in Romagna, perché il mio personaggio è di quelle parti. Inoltre mi ha fatto piacere entrare a far parte di un progetto che è diventato una vera serie cult per moltissime persone».

«Lo racconto anche nel mio spettacolo. Mi chiamava la ‘mia zanicchina’. Trascorsi una settimana a Roma con lui. Alla fine, mi disse che non poteva darmi la parte perché avevo dei tratti troppo aristocratici. Era un grande».

Torniamo al suo ruolo di cantante. Gira voce che lei, dopo essere stata l’unica cantante ad avere trionfato per ben tre volte al Festival di Sanremo, quest’anno abbia espresso il desiderio di tornarci.

«Sono nata artisticamente su quel palco e ci tornerei volentieri. Ho una canzone del grande Luis Bacalov (scomparso recentemente, ndr). Un brano bellissimo, al quale tengo molto. Ancora non so nulla, vedremo».