Iva Zanicchi Cyber Girl

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Iva Zanicchi Cyber Girl

Iva Zanicchi: “Io sono l’anti-diva per eccellenza”

La grande Iva Zanicchi protagonista di un musical al Teatro Ciak di Milano dal titolo Men in Italy, dal 31 dicembre 2018 al 20 gennaio 2019. Una donna esuberante, strabordante di simpatia, che dopo un’intervista ti fa venire voglia d’invitarla a cena a casa per passare tutta la serata insieme a ridere. L’abbiamo incontrata, e ne aveva di cose da dire, soprattutto quando si è arrivati a parlare di politica…

Cos’è la bellezza oggi?

La bellezza ha davvero salvato l’umanità, sono convinta di questo. Ci ha salvato anche dalla miseria. Amare il bello è fondamentale. Non voglio entrare nel discorso della bellezza classica, dei grandi pittori e scultori che hanno salvato dall’ignoranza migliaia di persone. Nonostante le battutacce che posso dire durante lo spettacolo, penso che la bellezza oggi sia la discrezione, la signorilità, la classe, perché pagano ancora. I giovani tendono a essere un po’ sciatti, si vestono tutti uguali, tendono a omologarsi ma la personalità vince. La bellezza si trova in un bel tramonto, in una rosa che sboccia, saranno banalità ma io la vedo dappertutto, anche quando nevica, mi commuovo. Io amo la natura. Ho un concetto del bello un po’ vasto, e in Men in Italy parliamo anche della bellezza dell’uomo, perché tratta di una casa di moda maschile, molto più difficile da gestire rispetto alla moda femminile. Con questo spettacolo si vuole esaltare la bellezza dell’uomo attraverso gli occhi del mio personaggio, attraverso la sua arte. Poi li metto in mutande…

Hai mai guardato Beautiful? Il tuo personaggio sembra una sorta di Sally Spectra più che Miranda Priestley de Il Diavolo veste Prada…

Lo guardavo, poi ho smesso… lei aveva una forte personalità. Il mio personaggio passa dall’ironia alla cattiveria, perché deve mandare avanti una grande azienda, e il pungo di ferro ci vuole, soprattutto quando scopre l’amore tra il suo uomo immagine, Alex Belli, e Beatrice Baldaccini, la stilista, che ha grandi idee che Norma regolarmente cerca di far passare per sue. Quando scopre che i due si innamorano diventa cattivissima perché ha paura di perdere entrambi. Poi però cede perché lo spirito materno viene sempre fuori…

C’è molta musica in questo spettacolo ma sono sempre vecchi brani… cosa pensi della musica di oggi? Resterà qualcosa?

Della musica di oggi rimarrà l’innovazione ritmica più che le melodie, che quasi non esistono. Ci sono molti brani che puoi ballare e cantare ma spesso la canzone non c’è. Mentre se andiamo indietro nel tempo troviamo delle melodie immortali. Per esempio il brano di Bindi Il nostro concerto suonato al pianoforte sembra un pezzo d’opera. Ci sono canzoni straordinarie che con un vestito nuovo sono eterne. Invece oggi il vestito nuovo come glielo puoi mettere? Bisognerebbe svestire queste canzoni ma poi cosa rimane? Non c’è quasi mai la melodia, cosa che invece ha salvato la musica italiana, dal melodramma agli anni ’80.

Che rapporto hai con la musica straniera?

Conosco, seguo, ascolto, ci mancherebbe altro, ma pochi mi piacciono. Poi ho una nipote di sedici anni che mi rompe le scatole con cantanti che non so chi siano tipo Shawn Mendes di cui è innamorata, uno nato a Toronto, di cui mi fa sentire tutto. Alcune cose sono pregevoli, musicalmente straordinarie, voci bellissime. A me piace la musica di oggi, non mi piace quando è ripetitiva, quando prendono una base musicale bellissima per poi rovinarla.

Cosa vuol dire essere un personaggio famoso oggi nell’epoca dei social network, Facebook, Instagram…

Ecco, non ci capisco nulla! Mi rinfacciano la cosa anche mia figlia, mia nipote, il mio compagno, perché dovrei stare al passo con i tempi. Ieri anche Alex Belli mi ha detto “Ma come, non sei su Instagram?” E io gli ho detto che ok, ci sarò, ma poi non lo guarderò. Che dovrei fare? Tutte le mattine dovrei mettermi lì a raccontare i fatti miei a chi? Io trovo che sia una cosa fuori dalla mia portata e si vede che sono di un’altra generazione, ma visto che sono curiosa, adesso ho giurato che mi impegnerò su Instagram e racconterò di quando devo andare in bagno, poi quando esco dal bagno vi faccio vedere il giardino con le galline, i miei cani… Si fa così? Vi dirò quando vado a fare la spesa e vi consiglierò di andare da un’altra parte se quel supermercato costa troppo…

Un episodio OFF della tua vita?

Io purtroppo sono molto chiacchierona, ma quelle cose di cui non ho mai parlato non le dirò mai a nessuno. Io non sono una diva per eccellenza proprio perché chiacchiero troppo. Ecco perché forse mi può andar bene Instagram! La diva non parla, non racconta. Io sono anti-diva, anche se forse sono famosa, sono abbastanza conosciuta, e spero amata, ma questo è.

Iva Zanicchi: "La bellezza ha davvero salvato l'umanità"

Una domandina su questo governo… che ne pensi?

Siamo in un mondo di musica, di favola, fantastico, dove tutti ballano e cantano e tu mi vuoi deprimere così! Io ho fatto politica, non posso certo nasconderlo. E’ stato un periodo della mia vita che non rinnego, ma che non rifarei perché gli altri non te lo perdonano. Ma non è così negli altri paesi. Per esempio Melina Merkouri è stata una grande attrice greca e poi è diventata ministro, e nessuno si era scandalizzato. Per non parlare di Reagan, che è diventato Presidente degli Stati Uniti. In Italia invece non te lo perdonano.

Ma è perché sei andata a destra e non a sinistra?

Io non sono una che ha un partito, io ho le persone. Sono andata con Berlusconi perché sapevo che avrebbe fatto tanto per il nostro Paese. Se lui fosse stato comunista sarei andata a sinistra (anche se, onestamente, di sinistra non sono mai stata). Ho delle simpatie, ho tanti amici di sinistra, però in Emilia è così, o sei o non sei… ne sono attorniata, anche in famiglia! Io ho fatto politica con molto cuore e sentimento, e devo dire che è stata una bella mazzata. Quando tornavo nel mio paese non riuscivo a far capire quello che stavo facendo, perché non gliene fregava niente a nessuno, e allora mi sono detta: ok, la politica non fa per me.

Hai un rimpianto? Qualcosa che non rifaresti?

La politica non la rifarei, non perché non l’abbia amata ma per la difficoltà che ho trovato nel reinserirmi nel mio mondo, perché ero dalla parte sbagliata, e oltretutto questa parte sbagliata fa poco per gli artisti (quei pochi che ha) e non li difende abbastanza. Mi hanno raccontato di una grande festa popolare fatta da Berlusconi per Forza Italia in cui hanno invitato la Mannoia, che è la bandiera della sinistra.

L’hanno fatto apposta…

Dico sempre: se fossi andata a sinistra sarei stata un’icona, avrei avuto la vita più facile come artista. Vedi, non volevo parlare di politica e ho parlato di politica!

Modena, recital al Michelangelo per Iva Zanicchi

La cantante si esibirà il 3 novembre. Con la formula del teatro canzone si rivive il percorso unico di una delle regine della canzone italiana

MODENA. Data modenese

per lo spettacolo di Iva Zanicchi “Una vita da Zingara” scritto con Mario Audino per la regia di Paola Galassi. La cantante sarà al Michelangelo il 3 novembre. Con la formula del teatro canzone si rivive il percorso unico di una delle regine della canzone italiana. Biglietti alla cassa.

La vita di Iva Zanicchi a teatro

Iva Zanicchi apre in Umbria il tour  “Una vita da Zingara”. L’appuntamento con la data zero è per il 2 novembre alle 21 al teatro degli Illuminati di Città di Castello che ospiterà lo spettacolo sulla vita e sulla carriera dell’artista. La serata di anteprima del nuovo tour è promossa da Sogepu con il patrocinio del Comune. Il pubblico tifernate avrà il privilegio di assistere per primo allo show con cui Iva Zanicchi racconterà se stessa e il suo percorso professionale attraverso la formula del teatro canzone, alternando brani musicali e dialoghi con gli spettatori, tra immagini, ricordi familiari, aneddoti. I biglietti, già disponibili in prevendita (info 348.6415231 e segreteria@sogepu.com), potranno essere acquistati al costo di 15 euro per la platea e per i palchi centrali dei primi tre ordini e al costo di 10 euro per i palchi laterali e del quarto ordine. I tagliandi prenotati potranno essere ritirati martedì 30 e mercoledì 31 ottobre dalle ore 17  alle ore 19.30 al botteghino del teatro degli Illuminati, che sarà aperto giovedì 1 e venerdì 2 novembre, nello stesso orario, per la vendita dei biglietti rimanenti.

Iva Zanicchi. “Dato che il mio spettacolo si chiama ‘Una vita da zingara’ spero di non avere Salvini con la fionda

Agenpress – “In questo spettacolo “Una vita da zingara”, raccontando la mia vita sono certa di raccontare un po’ la vita di tutti, perché sono nata in tempo di guerra ed era durissima, però c’era anche il sacro fuoco della ricostruzione, di voler fare. Sono nata in un paese piccolissimo sull’appennino tosco-emiliano e arrivare alla ribalta con la musica, col teatro e con la tv, era come per un ragazzino pensare di arrivare sulla luna. Poi, dato che mi chiedono sempre ‘alla tua età come va col sesso?’ affronterò anche l’argomento sesso. Parlerò anche degli incontri straordinari che ho fatto nella mia vita: Ungaretti e Picasso, ho avuto la buona sorte di incontrare i più grandi artisti del 900”.

Lo ha detto Iva Zanicchi  intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus, riguardo il suo nuovo spettacolo teatrale.

Sul suo rapporto coi social. “Il mio rapporto con internet e con i social è pessimo –ha affermato Zanicchi-. Qualcuno mi dice che sono su instagram, io rispondo: cos’è una malattia? Come me lo sono preso questo instagram? Ero partita con grande entusiasmo, poi siccome mi mandavano affanculo un giorno sì e l’altro pure e quando ho risposto è successo il finimondo, allora ho smesso di seguirlo. Devi essere infinitamente di classe, leggere con indifferenza se ti danno della cornuta… Cornuta va anche bene, io non sono mai stata cornuta, o perlomeno non me ne sono mai accorta. I ragazzi oggi stanno sempre davanti al telefonino, si rincretiniscono con internet, vogliono fare successo e allora vanno ai talent o vogliono fare i calciatori, ma per fare i calciatori bisogna darsi da fare, allenarsi dalla mattina alla sera, niente si fa senza sacrificio”.

Sul sesso. “Quando ero ragazza c’era fin troppo riserbo, non se ne parlava, non si vedeva sui giornali e tv, ma si praticava. Adesso invece se ne parla e si vede molto, ma si fa molto meno. Quando lo vedi troppo, poi non c’è più curiosità. Adesso sono le ragazze che corteggiano i ragazzi, lo vedo coi miei nipoti, e i ragazzi si intimidiscono. Il corteggiamento era la parte più bella dell’innamoramento prima e del sesso poi. A teatro parlo del sesso, perché in tv mi chiedono sempre: tu alla tua età fai ancora sesso? Ma perché mi fanno queste domande?”

Sul #metoo. “Io al Festival di Castrocaro ci sono andata a 19 anni ma era come se ne avessi avuti 14, ci sono arrivata da sprovveduta, ma scema no. Eravamo a Castrocaro Terme, un signore, un direttore di queste terme, mi ha detto: vieni che ti devo dare una cosa nel mio ufficio. Avete capito cosa mi voleva dare… Io sono andata tranquilla, ero molto timida molto ingenua, però ho avuto la forza di non farmi sfiorare manco con un dito. Lui mi aveva promesso che mi avrebbe dato una mano a vincere se ci fossi stata, ma io mi sono alzata sono uscita e me ne sono andata. Se non vuoi non vuoi. Gli uomini di potere ci provano, ma anche le donne di potere. Mi ricordo un’attricetta aveva detto: sono andata, e lui si è presentato con la vestaglia, io sono scappata però avevo appuntamento il giorno dopo e ci sono ritornata. Eh no cara, se tu poi ci torni vuol dire che ci vuoi stare”.

Sul termine ‘zingara’. “Dato che il mio spettacolo si chiama ‘Una vita da zingara’ spero di non avere Salvini dietro qualche poltrona con la fionda –ha scherzato Zanicchi-. Io credo di essere una delle persone meno razziste. Quando dico che siamo tutti un po’ razzisti, è perché ricordo che quando dal mio paesello andavamo a scuola al paese più grande ci consideravano straniere e ci picchiavano tutti i giorni. Quando gli italiani del sud venivano a Milano e Torino negli anni 70 non venivano trattati bene. Io gli zingari, i nomadi, con sta canzone qui, li ho sempre amati. Certo, poi se uno delinque è un’altra cosa, un delinquente è un delinquente”.