L’aquila di Ligonchio sarà il 10 dicembre al Ponchielli, ecco come acquistare i biglietti

Iva Zanicchi: ‘Canto la mia vita con tanta ironia’

Iva Zanicchi: 'Canto la mia vita con tanta ironia'

Perché ha definito ‘Una vita da Zingara’ un one Iva show?
«Perchè è incentrato sulla mia vita, raccontata in maniera molto ironica. Raccontata e cantata senza presunzione, senza trionfalismi. Uno spettacolo che ripercorre una carriera artistica lunga 50 anni ma che non dimentica i ricordi familiari: dalla nascita un po rocambolesca perché sono venuta alla luce in una stalla alla bellissima bisnonna Desolina, a mio padre che voleva facessi la magliaia alla vita sulle montagne».

Tante difficoltà prima di emergere…
«Gli esordi risalgono a Carlo Cotica… Ero ragazzotta e volevo cantare, ma a Ligonchio non c’era nessuno a chi rivolgersi. Poi in paese capitò il presentatore Silvio Gigli, così una domenica del 1960 cominciava la mia avventura artistica. Gianni Ravera mi sentì cantare alla radio e mi portò a Castrocaro. Ma quante balere dell’Emilia ho fatto passare… Ho cantato molto e lì ho forgiato la voce. I maestri ti insegnano, certo, la vera scuola però è cantare in mezzo alla gente, nelle feste di di piazza dove devi tirar fuori lacrime e sangue».

Per ‘Una vita da zingara’ ha scelto la formula del teatro canzone.
«Nell’alternanza di parole e musica rivive il mio percorso personale come ho detto e artistico: dalle prime tournée in Giappone e in Russia, in Australia, negli Stati Uniti, persino in Cina sono arrivata. Poi i grandi incontri, come quello col poeta Giuseppe Ungaretti e degli artisti che mi hanno segnato la vita e la carriera dandomi davvero tanto: Edith Piaf, Charles Aznavour con cui farò un duetto virtuale, Modugno, Giorgio Gaber e tanti altri. E poi riproporrò i miei cavalli di battaglia accompagnata da una grande orchestra. Sarà uno spettacolo attraversato dall’ironia, dalla leggerezza: voglio che gli spettatori escano dal Ponchielli sorridendo, con il cuore sereno».

Il prossimo anno Zingara compie cinquant’anni. Le piacerebbe tornare a Sanremo?
«Al Festival voglio bene, gli sono grata per tutto quello che mi ha dato. E’ la sola grande manifestazione che miracolosamente sopravvive. E vorrei tornare per cancellare il brutto ricordo del 2009 quando Benigni offese pesantemente me e la mia famiglia. Ho amato Sanremo come un figlio, tornare sarebbe l’occasione per rinnovare questo amore. E poi avrei anche la canzone giusta… »

Intanto è tornata in tv a Tu sì que vales.
«Un gruppo meraviglioso che lavora in armonia. E il pubblico se ne accorge. Mi trattano da regina, hanno rispetto perchè sono una nonna… ».

Ricordo la promessa ai ragazzi di Magica Musica?
«Un concerto insieme sarebbe davvero meraviglioso. Li aspetto a braccia aperte».

INFORMAZIONI PER LO SPETTACOLO

Biglietti (al prezzo vanno aggiunti i diritti di prevendita)

  • Platea 37 euro
  • Palchi Centrali 30 euro
  • Palchi Laterali 26 euro
  • Galleria Numerata 23 euro
  • Loggione Numerato 20 euro
  • Galleria non numerata 15 euro
  • Loggione non numerato 10 euro

I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro Ponchielli con distribuzione delle contromarche alle 10 e apertura della biglietteria alle 10.30. E’ possibile acquistare i biglietti online sui siti: www.ticketone.it e www.vivaticket.it.

Iva Zanicchi, delusa dalla politica diventa cattiva: “Uccido a colpi di frusta e fucile”

Cantante, conduttrice ed ex eurodeputata di Forza Italia, l”Aquila di Ligonchio’ vestirà i panni di una boss spietata nella serie tv “L’ispettore Coliandro”

L’ispettore Coliandro, il protagonista dell’omonima serie tv dei Manetti Bros, tratta dai romanzi di Carlo Lucarelli, torna mercoledì su Rai2, interpretata come sempre da Giampaolo Morelli, e vede la partecipazione di tante guest star, da Claudia Gerini a Gue Pequeno fino Iva Zanicchi, protagonista nella terza puntata, nei panni di una boss spietata. E cattivissima.  “La proposta dei registi, i Manetti Bros, mi ha lusingato, racconta la Zanicchi al Corriere della Sera. Coliandro mi è sempre piaciuto molto e mi sono divertita da matti all’idea di diventare una iena. Mi hanno infagottato che sembra abbia 10 chili in più di quelli — non pochi — che già ho; con i tacchi arrivo a 1 metro e 90. Mi facevo paura da sola”.

“Quando ho sparato la prima volta mi è venuto un colpo”

E nella veste della cattivissima, Iva Zanicchi arriva ad ammazzare una persona con un fucile a pompa e ne fa secco un altro con la frusta. Ma non è stato facile calarsi in quella parte e soprattutto prendere confidenza con le armi. “Quando ho sparato la prima volta sembrava una bomba, mi è preso un colpo… Il maestro di frusta invece mi ha insegnato con un colpo ad avvolgere il laccio intorno al collo di una persona, avevo paura di ammazzarlo davvero”. Eppure nella vita reale, non si condidera affatto una “cattiva”. Anzi. “Sono una che non porta rancore e ho anche un altro grosso difetto: non soffro d’invidia. Solo di quella sana, che serve a migliorarsi. Penso di non essere mai stata scorretta con altri artisti, mentre in ambito familiare, magari involontariamente, ho fatto soffrire, ma sono un coccodrillo: piango e chiedo subito perdono”.

“L’impegno in politica? Non lo rifarei”

Cantante, attrice e in passato anche una lunga parentisi di impegno politico (come eurodeputata di Forza Italia) del quale si è pentita. “Non lo rifarei, anche se ci ho creduto, ho dato l’anima, l’ho fatto con passione e impegno ma non mi hanno presa sul serio”, ha dichiarato in aun recente intervista ai microfoni de “I lunatici“, format di culto di Rai Radio2. L’Aquila di Ligonchio non ha quindi nascosto la delusione per la lunga parentesi in campo politico. Evidentemente la sua precedente esperienza nel mondo della musica non le ha permesso di essere presa sul serio. Come da lei ribadito, “è difficile essere credibili quando si viene dal mondo dello spettacolo”.

Il sogno: tornare all’Ariston, magari per vincere

Archiviata la politica ed eccitata per il suo nuovo ruolo di attrice “cattivissima”, Iva Zanicchi conserva sempre in un cassetto un grande sogno: quello di tornare a Sanremo. Non in veste di ospite, ma come concorrente e dunque pronta a lottare per la vittoria. Un sogno da realizzare magari proprio nel 2019, anno in cui ricorre il 50esimo anniversario della sua storica vittoria con “Zingara”, brano che la consacrò come una delle protagoniste assolute della kermesse canora. La Zanicchi, infatti, è la donna che attualmente detiene il maggior numero di vittorie al festival: ben 3 (1967 con Non pensare a me, 1969 con Zingara e 1974 con Ciao cara come stai?). Meglio di lei han fatto, finora, soltanto Domenico Modugno e Claudio Villa con ben 4 vittorie ciascuno. Chissà se Claudio Baglioni raccoglierà il suo appello? Inatnto, lei si è preparata. “Mi piacerebbe fare un ultimo festival, chiudere così. ha ammesso di recente. Ho la canzone, è bellissima. L’ha scritta Luis Bacalov poco prima di morire”.

Iva Zanicchi a Sanremo con “Una vita da Zingara”: “Torno dove tutto è iniziato”

Il nuovo spettacolo della famosa cantante andrà in scena al teatro Ariston sabato 10 novembre

Sanremo. “L’ironia fa parte della vita. E’ fondamentale per poter fare qualsiasi cosa” – ha detto Iva Zanicchi ai microfoni di R24 Radio. La cantante, attrice e conduttrice televisiva italiana ha infatti svelato, in un’intervista telefonica in diretta, alla conduttrice Giusy Di Martino,alcuni dettagli sullo spettacolo teatrale “Una vita da Zingara” che andrà in scena al teatro Ariston nella città dei fiori sabato 10 novembre, alle 21.15.

Dotata di grande grinta e passionalità, dalla voce quasi tenorile, è considerata il pollice della canzone italiana, ossia una delle cinque personalità musicali e vocali più importanti della musica leggera italiana degli anni sessanta e settanta. “Al momento sto andando a Roma, perché questa sera sono da Chiambretti, alla sua nuova trasmissione in prima serata su Retequattro, #CR4 – La Repubblica delle donne. Sono un’ospite fissa il mercoledì. Mi sto però preparando per venire a Sanremo sabato” – racconta – “Io sono molto legata a Sanremo visto che sono nata lì. La mia prima grande trasmissione l’ho fatta lì. Torno dove tutto è iniziato”. Lo spettacolo di sabato ripercorrerà la sua bellissima carriera: “La mia vita è stata molto movimentata. Ho cantato ovunque. Non sto mai ferma, perciò lo spettacolo parla un po’ della mia vita da nomade”.

Ma è anche uno spettacolo che racconta ricordi familiari ormai persi nel tempo e aneddoti inediti di un’artista che, da sempre proiettata al futuro, non ha mai dimenticato il suo passato: la bisnonna, la bellissima Desolina, suo padre, la guerra, la vita sulle montagne, con i suoi calori e le sue durezze, e poi i primi concerti e il tanto agognato successo. “Racconto la mia vita, da quando sono nata dopo la guerra, gli scontri e gli incontri. Si parlerà anche di sesso in modo ironico. Spero che il pubblico esca poi divertito grazie alle storielle che racconto. Poi canterò una ventina di canzone del mio repertorio ma anche altre cose”.

In uno slalom tra canzoni e racconto, si sviluppa un percorso artistico unico e personalissimo, di una delle prime cantanti italiane che sono andate ad esibirsi in paesi lontani come la Russia, il Giappone, il sud e il nord America. Un dialogo col pubblico senza intermediazioni, in cui Ivasvela gli alti e i bassi della sua vita, tantissimi aneddoti, molti dietro le quinte e varie vicissitudini, spesso così tragiche da risultare irresistibilmente comiche. Il tutto con la formula del teatro canzone, dove alla parola si alterna la musica con i suoi grandi successi come “Testarda io”, “Zingara”, “La riva bianca e la riva nera”, “Io ti darò di più”, “Come ti vorrei”, “Un uomo senza tempo e tanti altri”, ma anche successi di artisti amici che hanno segnato la sua vita, come per esempio Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Charles Aznavour, Domenico Modugno.

“Racconto la mia vita e le mie tournée in modo ironico. La prima la feci in America con Morandi dove abbiamo passato molte cose buffe. Ho vissuto anche molte cose serie, come per esempio l’incontro con il grande poetaGiuseppe Ungaretti o con lo scultore Piero Manzù e con gli artisti che mi hanno segnato la vita e la carriera dandomi davvero tanto: Edith Piaf, Charles Aznavour con cui farò un duetto virtuale, Modugno, Giorgio Gaber e tanti altri – dice – Sono dei momenti anche molto riflessivi e toccanti ma spero anche da ridere. Sul palco sarò accompagnata da un’orchestra dal vivo con scenografie molto belle e un mega schermo dove passano le immagini più belle della mia vita artistica. E’ uno spettacolo molto gradevole”. 

Ha vinto più di una volta il Festival di Sanremo, ha fatto teatro, politica e portato la canzone italiana nel mondo. Il suo brano più conosciuto è “Zingara” con il quale si è aggiudicata la diciannovesima edizione del Festival di Sanremo: “Nel 2019 saranno 50 anni che ho vinto il Festival di Sanremo con “Zingara”. E’ una ricorrenza fondamentale. La canzone piace ancora, è ancora giovane. E’ una canzone che rimane attuale. Alcune canzoni rimarranno per sempre, soprattutto quelle di certi cantautori italiani. Prima o poi torneranno fuori perché sono immortali”.

“Il pubblico con me è sempre molto carino e affettuoso – dichiara – Lo vedo con “Tu si que vales”, dove sono sempre accolta con affetto e calore. Fa piacere ed è una cosa primaria sopratutto per questo mestiere”. Oltre all’one Iva show che la cantante e attrice sta portando a teatro, è impegnata anche in altri progetti: “Tra poco uscirà il “Commissario Coliandro” su Rai Due, dove sarò in una puntata. Inoltre uscirà un altro film, che era rimasto nel cassetto, con Paolo Villaggio. La cosa però a cui tengo maggiormente è lo spettacolo che sto portando a teatro perché è la mia vita. Ho ancora tanta voglia di fare. Se Dio mi dà la forza, la salute e la mente ho ancora tanti progetti da realizzare”.